Adozioni single: via libera dalla Consulta, la guida ai cambiamenti.

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Adozioni Single: La Consulta apre la strada, D'Amico: "Parlamento chiamato a legiferare"
La recente sentenza della Corte Costituzionale ha scosso il panorama legislativo italiano in materia di adozioni, aprendo di fatto la possibilità per i single di adottare un minore. La decisione, lungamente attesa, segna un punto di svolta cruciale e impone al Parlamento un'immediata riflessione e, soprattutto, un intervento normativo.
Abbiamo interpellato la costituzionalista Marilisa D'Amico, esperta di diritto di famiglia e professoressa ordinaria all'Università degli Studi di Milano, per comprendere appieno la portata di questa storica sentenza. "La Consulta", spiega la professoressa D'Amico, "ha evidenziato come l'attuale normativa, che esclude a priori le persone single dall'adozione, sia lesiva del principio di uguaglianza sancito dall'articolo 3 della Costituzione. Non si tratta di affermare che ogni single sia automaticamente idoneo all'adozione, ma di riconoscere che la condizione di 'single' non può essere un elemento discriminatorio a priori. Sarà poi il giudice, caso per caso, a valutare l'idoneità del singolo richiedente, tenendo conto del suo profilo personale, sociale ed economico, e soprattutto dell'interesse superiore del minore".
Cosa cambia concretamente? BRLa sentenza non rende immediatamente operativa l'adozione da parte dei single. Come sottolinea la D'Amico, "il Parlamento è ora chiamato a riscrivere la legge sulle adozioni, colmando il vuoto normativo creato dalla pronuncia della Consulta. Dovrà definire i criteri e le procedure per valutare l'idoneità dei single all'adozione, garantendo sempre la tutela del diritto del minore a crescere in un ambiente familiare adeguato".
Le prossime tappeBRIl Parlamento dovrà quindi avviare un iter legislativo per modificare la legge 184/1983, la normativa di riferimento in materia di adozione. Si prevede un ampio dibattito parlamentare, con la presentazione di diverse proposte di legge. La sfida sarà trovare un equilibrio tra l'apertura verso le adozioni single e la garanzia della massima tutela del minore.
Cosa c'è da sapereBRÈ fondamentale comprendere che la sentenza della Consulta non stravolge l'intero sistema delle adozioni. L'adozione resta un istituto volto a garantire il diritto di un minore a una famiglia. La novità risiede nel fatto che, a seguito dell'intervento del Parlamento, anche i single potranno essere considerati idonei all'adozione, a patto che soddisfino determinati requisiti e che la loro idoneità sia accertata dal giudice. La priorità resta sempre il benessere e lo sviluppo armonioso del minore.
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