**Ventotene infiamma il Senato: Paita demolisce Meloni, Borghi critica il decreto.**

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Ventotene, la polemica infiamma anche il Senato: Meloni nel mirino dell'opposizione
Roma - Dopo un acceso dibattito alla Camera, le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul Manifesto di Ventotene continuano a scuotere il panorama politico. Ieri, durante un intervento al Senato, le sue parole hanno riacceso la miccia, scatenando un duro confronto con le forze di opposizione.
Il fulcro della discordia risiede nell'interpretazione e nell'attualità del documento scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni durante il confino sull'isola laziale. Mentre Meloni ha sottolineato alcuni aspetti del Manifesto come spunti per una riflessione sull'Europa di oggi, evidenziandone la necessità di un maggiore realismo e di una revisione delle politiche comunitarie, l'opposizione ha reagito con veemenza.
"Le parole del Presidente Meloni sono vergognose e rappresentano un'offesa alla memoria di chi ha lottato per un'Europa unita e democratica," ha dichiarato senza mezzi termini la senatrice Paita, del Partito Democratico. "Il Manifesto di Ventotene è un faro che guida il nostro impegno per un'Europa più giusta e solidale, e non può essere strumentalizzato per fini politici."
Anche il senatore Borghi, della Lega, ha espresso perplessità, pur da una prospettiva diversa. "Pur condividendo alcune delle critiche mosse dal Presidente Meloni all'attuale assetto europeo, ritengo che il Manifesto di Ventotene vada contestualizzato e non possa essere considerato una ricetta valida per affrontare le sfide del presente. Il testo, per molti versi, risulta datato."
Lo scontro in Senato evidenzia la profonda divisione che continua a caratterizzare il dibattito politico italiano sull'Europa e sul ruolo del nostro Paese all'interno dell'Unione. Resta da vedere se questo confronto porterà a una riflessione costruttiva o si tradurrà in un'ulteriore polarizzazione delle posizioni.
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