Ventotene: Meloni sfida la Sinistra e strizza l'occhio ai sovranisti europei, nel mirino il Manifesto.

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Ventotene: Meloni, Fazzolari e la scossa sovranista all'Europa

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Dietro l'inaspettato passaggio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene si cela, secondo fonti ben informate, la mente del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Un'azione che, al di là della sua apparente semplicità, sembra aver scosso le acque della politica italiana ed europea.

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L'analisi - La scelta di Ventotene non è casuale. L'isola, simbolo dell'europeismo e del pensiero di Altiero Spinelli, è stata trasformata in un palcoscenico per un messaggio chiaro: l'Europa ha bisogno di una nuova direzione, più sovranista e meno legata agli ideali di un'integrazione senza confini.

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Il casus belli, in realtà, è la crescente insofferenza del Governo italiano verso le politiche europee su immigrazione e transizione ecologica. Meloni, forte di un consenso interno consolidato e di un dialogo aperto con leader europei come Viktor Orbán, ha voluto inviare un segnale forte a Bruxelles e ai suoi alleati sovranisti.

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Fazzolari, considerato uno dei consiglieri più ascoltati dalla Premier, avrebbe avuto un ruolo cruciale nel suggerire la mossa, intuendone il potenziale impatto mediatico e politico. Non è un mistero che il sottosegretario sia un fervente sostenitore di un'Europa delle Nazioni, in cui i singoli Stati mantengano un ruolo preminente nelle decisioni politiche ed economiche.

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L'attacco al Manifesto di Ventotene, quindi, non è solo un gesto simbolico, ma un vero e proprio manifesto politico. Un avvertimento all'establishment europeo e un invito ai partiti sovranisti a unirsi in una battaglia comune per un'Europa diversa.

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(20-03-2025 10:36)