Caso "Last Banner": condanna definitiva per gli ultras juventini, 8 anni al capo dei Drughi

Caso "Last Banner": condanna definitiva per gli ultras juventini, 8 anni al capo dei Drughi

Cassazione: Pene più severe per gli ultras della Juventus nel caso "Last Banner"

La Corte di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva per il processo "Last Banner", riguardante il gruppo di ultras della Juventus accusati di aver organizzato una serie di episodi di violenza e intimidazione. La sentenza conferma in parte le condanne di primo e secondo grado, ma introduce importanti modifiche alle pene, rendendole complessivamente più severe. Un aspetto significativo della decisione riguarda l'accoglimento parziale dell'appello per il caso dei 25 abbonamenti regalati, un punto su cui la difesa aveva puntato in modo determinato.

L'epicentro del processo ruota attorno agli eventi accaduti nel corso della stagione calcistica 2022-2023, culminati con la condanna per diversi reati, tra cui violenza privata, danneggiamento, e disturbo alla quiete pubblica. La gravità degli episodi, che hanno coinvolto scontri con le forze dell'ordine e azioni di intimidazione nei confronti di tifosi avversari, ha pesato significativamente nella valutazione della Corte Suprema.

Il leader dei Drughi, è stato condannato a 8 anni di reclusione, una pena ritenuta esemplare dalla pubblica accusa. Le condanne per gli altri imputati variano a seconda del grado di coinvolgimento, con pene che oscillano tra i 3 e i 7 anni di carcere. La Cassazione ha ribadito la necessità di contrastare con fermezza la violenza negli stadi e di tutelare l'ordine pubblico, riaffermando la gravità dei fatti contestati.

Le tappe del processo sono state lunghe e complesse, segnate da diverse udienze e da una battaglia legale strenua da parte delle difese. La sentenza della Cassazione, pur accogliendo in parte le richieste di appello, rappresenta un punto fermo nel contrasto alla violenza nel mondo del calcio. La decisione, infatti, invia un messaggio chiaro e inequivocabile: la giustizia non tollera comportamenti violenti e intimidatori da parte di gruppi ultras.

La decisione della Cassazione, seppur attesa, ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre la pubblica accusa ha espresso soddisfazione per l'affermazione dei principi di giustizia, le difese hanno annunciato la possibilità di adire le vie legali, valutando eventuali ricorsi alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. L'attenzione rimane alta sul futuro di questo importante precedente giudiziario e sulle sue implicazioni per la lotta alla violenza negli stadi italiani.

Il caso "Last Banner" rappresenta un capitolo importante nella lotta contro la violenza negli stadi, un fenomeno che richiede un impegno costante da parte delle istituzioni e di tutti gli attori coinvolti nel mondo del calcio. La sentenza della Cassazione segna un passo significativo in questa direzione, ma la sfida rimane aperta.

(20-03-2025 11:26)