Difesa comune europea: Crosetto spiega le sue perplessità

Difesa comune europea: Crosetto spiega le sue perplessità

Crosetto affossa la proposta Schlein sulla Difesa comune europea: le possibili ripercussioni

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha stroncato senza mezzi termini la proposta di Elly Schlein su una Difesa comune europea, evidenziando le difficoltà e gli ostacoli insormontabili che ne impedirebbero la realizzazione.

"La Difesa comune europea, allo stato attuale, non è fattibile", ha dichiarato Crosetto in una recente intervista, spiegando nel dettaglio le ragioni di questa posizione.

Il Ministro ha sottolineato la complessità del quadro geopolitico attuale e l'impossibilità di raggiungere un consenso unanime tra i paesi membri dell'Unione Europea su questioni di sicurezza e difesa. Ogni stato, infatti, ha priorità e interessi nazionali che spesso divergono, rendendo difficile la creazione di una struttura militare integrata e realmente efficace.

Crosetto ha inoltre affrontato il tema del possibile disimpegno degli Stati Uniti, evidenziando le potenziali conseguenze negative per la sicurezza europea. "Un'Europa che si affida solo a se stessa in ambito difensivo, senza il supporto degli USA, sarebbe molto più vulnerabile", ha affermato il Ministro, aggiungendo che "la costruzione di una capacità militare europea autonoma richiederebbe investimenti enormi e tempi lunghissimi, con risultati tutt'altro che garantiti."

La dichiarazione di Crosetto rappresenta un duro colpo per le aspirazioni di chi, come la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, auspica una maggiore autonomia strategica europea nel settore della Difesa. La proposta Schlein, infatti, prevedeva un potenziamento significativo della cooperazione militare tra gli stati membri e una maggiore indipendenza dalle politiche di sicurezza americane.

Le parole del Ministro, però, aprono uno scenario complesso e ricco di interrogativi. L'assenza di un'effettiva Difesa comune europea, unita a un possibile ridimensionamento del ruolo strategico degli Stati Uniti in Europa, potrebbe lasciare un vuoto di potere significativo, con conseguenze imprevedibili sulla stabilità del continente.

La questione ora si sposta sul piano politico, con la necessità di un dibattito approfondito sulle reali possibilità di rafforzare la sicurezza europea, valutando sia i vantaggi che i rischi connessi a diverse strategie di difesa. La posizione di Crosetto, pur critica, sollecita una riflessione seria e approfondita sul futuro della sicurezza del Vecchio Continente. La sfida, dunque, è quella di trovare un percorso condiviso che garantisca la sicurezza dell'Europa nel panorama geopolitico attuale, tenendo conto delle diverse sensibilità e delle reali capacità degli stati membri.

(20-03-2025 08:02)