Monache di clausura truffate a Tagliacozzo: 2700 euro a una falsa dipendente comunale

Truffa alle monache di clausura a Tagliacozzo: 2700 euro sottratti con una telefonata
Una spregiudicata truffa ai danni delle monache benedettine di clausura di Tagliacozzo ha portato al furto di 2700 euro. Una donna, fingendosi dipendente del comune, ha contattato telefonicamente la madre badessa del monastero, sostenendo che c’era stato un errore in eccesso nei fondi regionali destinati alla manutenzione del tetto. Con una disarmante sicurezza, la truffatrice ha convinto la religiosa a effettuare un bonifico bancario per restituire l’ipotetica somma erroneamente percepita.
La notizia, diffusa nelle ultime ore, ha gettato nello sconforto la comunità religiosa e la cittadinanza. L’abilità della truffatrice nel simulare una voce autorevole e nel fornire dettagli plausibili ha permesso di raggirare con successo la madre badessa, che, in buona fede, ha eseguito il bonifico. L'azione criminosa è stata denunciata alle autorità competenti, che hanno aperto un’indagine per individuare la responsabile e recuperare la somma sottratta.
L’episodio evidenzia la crescente vulnerabilità delle realtà più fragili di fronte alle truffe informatiche e telefoniche. La facilità con cui si possono ottenere informazioni personali e la fiducia spesso riposta in interlocutori sconosciuti rappresentano un terreno fertile per queste azioni criminose. Le forze dell'ordine stanno intensificando gli sforzi per contrastare questi reati, ma è fondamentale anche la consapevolezza e la formazione delle vittime potenziali, in particolare le persone anziane e quelle meno esperte nell'utilizzo delle nuove tecnologie.
Si raccomanda a tutti di prestare la massima attenzione a telefonate sospette o richieste di bonifici da parte di sconosciuti, verificando sempre l'identità del chiamante attraverso canali ufficiali. In caso di dubbi, è sempre meglio contattare direttamente l'ente o l'istituzione coinvolta per accertare l'autenticità della richiesta. La prudenza e la diffidenza sono armi fondamentali per proteggersi da queste tipologie di truffe. La vicenda di Tagliacozzo è un monito per tutti noi.
Il caso è ora al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, che stanno lavorando per identificare la donna responsabile della truffa e per ricostruire la dinamica degli eventi. Si spera in un rapido esito delle indagini e nel recupero dei 2700 euro sottratti alla comunità benedettina.
Per approfondire la tematica delle truffe telefoniche, si consiglia di consultare il sito della Polizia di Stato o dei Carabinieri.
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