Ecco un titolo alternativo: **Stop alle corride a Città del Messico: gioia per i difensori degli animali**

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Città del Messico dice addio alle corride cruente: Storica svolta animalista
Una decisione storica scuote le fondamenta della tradizione messicana: l'Assemblea legislativa di Città del Messico ha approvato una legge che vieta l'uccisione dei tori nelle arene e l'uso di strumenti taglienti che possano ferire gli animali durante le corride.
La notizia ha provocato un'immediata ondata di reazioni contrastanti. Da un lato, le associazioni animaliste esultano, celebrando una vittoria cruciale nella lotta per i diritti degli animali. "È un giorno storico per Città del Messico e per tutti gli animali", ha dichiarato Maria Sánchez, portavoce dell'associazione "Animali Liberi", aggiungendo: "Finalmente la crudeltà e la barbarie non saranno più tollerate nelle nostre arene".
Dall'altro lato, toreri e appassionati della tauromachia esprimono profonda indignazione e rabbia. "È una vergogna! Un attacco alla nostra cultura e alle nostre tradizioni", ha tuonato il torero di fama internazionale, José Ramirez, in una conferenza stampa improvvisata. "Stanno calpestando la storia di un popolo. Non ci arrenderemo e combatteremo per difendere la corrida".
La legge, approvata dopo un acceso dibattito parlamentare, prevede pesanti sanzioni per chiunque violi il divieto. Resta da vedere come verrà applicata concretamente e quali saranno le conseguenze a lungo termine per il mondo della tauromachia in Messico. La discussione è aperta e il futuro della corrida a Città del Messico appare incerto.
La decisione giunge dopo anni di proteste e campagne di sensibilizzazione da parte di attivisti animalisti, che hanno portato all'attenzione pubblica le sofferenze inflitte ai tori durante le corride.
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