Calenzano, disastro Eni: nove persone sotto inchiesta. Era possibile evitare l'esplosione?

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Calenzano, esplosione al deposito Eni: nove indagati per la strage del 9 dicembre
FIRENZE - La Procura di Firenze ha chiuso le indagini sull'esplosione che il 9 dicembre scorso ha devastato il deposito Eni di Calenzano, costando la vita a cinque persone e provocando danni ingenti. Nove persone, tra dirigenti di Eni e della ditta Sergen, sono ora indagate per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Le indagini, condotte dai Carabinieri, hanno ricostruito le ore precedenti all'esplosione, focalizzandosi sulle operazioni di manutenzione che erano in corso. Secondo gli inquirenti, l'esplosione sarebbe stata "prevedibile" e si sarebbe verificata a causa di una serie di negligenze e violazioni delle norme di sicurezza. Si ipotizzano gravi carenze nella valutazione dei rischi e nella gestione delle procedure di emergenza.
La notizia ha scosso profondamente la comunità di Calenzano e l'intera regione Toscana. Le famiglie delle vittime, distrutte dal dolore, chiedono ora giustizia e verità. Si attendono sviluppi nelle prossime settimane, con l'eventuale rinvio a giudizio degli indagati.
La magistratura sta vagliando attentamente le posizioni di ciascun indagato per accertare le responsabilità individuali in questa tragica vicenda. L'inchiesta punta a far luce su tutti gli aspetti della sicurezza all'interno del deposito e a prevenire il ripetersi di simili tragedie in futuro.
Le operazioni di bonifica dell'area sono ancora in corso, e i danni ambientali sono in fase di valutazione. L'esplosione ha causato un vasto incendio che ha interessato anche le zone circostanti, rendendo necessaria l'evacuazione di diverse abitazioni.
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