Ventotene, Meloni: "Non è la mia Europa". Scontro al Consiglio Ue, seduta sospesa

Meloni al Consiglio Europeo: Scontro in Aula sulla "Sua" Europa
Tenso clima alla Camera dei Deputati durante la discussione generale sulle comunicazioni della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del Consiglio Europeo del 20 marzo. La premier, intervenendo in Aula, ha citato il Manifesto di Ventotene, un documento fondante dell’idea di un’Europa unita, affermando: "Non è la mia Europa". Questa dichiarazione ha scatenato una vera e propria bagarre, con scontri verbali tra i banchi della maggioranza e dell'opposizione, culminata nella sospensione della seduta.
La dichiarazione di Meloni, che ha suscitato immediate reazioni di sorpresa e indignazione da parte delle opposizioni, ha acceso i toni del dibattito già acceso sulle priorità italiane in vista del vertice europeo. La premier ha delineato le posizioni del governo italiano su temi cruciali come l'immigrazione, la politica energetica e la difesa comune, sottolineando la necessità di un approccio più attento alle esigenze nazionali. Secondo fonti parlamentari, la frase sul Manifesto di Ventotene sarebbe stata interpretata come una presa di distanza da un'idea di Europa più integrata e federalista, a favore di un modello che privilegia la sovranità nazionale.
Il riferimento al Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941 da Altiero Spinelli e Ernesto Rossi, e che ha ispirato la costruzione dell'Unione Europea, è apparso particolarmente provocatorio. L'opera, infatti, propone una visione federalista e fortemente integrata del continente, un'idea che sembra distante dalle posizioni espresse in Aula dalla Presidente del Consiglio.
Le opposizioni hanno duramente criticato le parole di Meloni, accusandola di un'ambiguità sulle posizioni dell'Italia in Europa. Il dibattito, caratterizzato da interventi accesi e continui interventi dal punto di ordine, è degenerato rapidamente in una vera e propria crisi politica in miniatura, che si è conclusa con la decisione del Presidente della Camera di sospendere la seduta per riprendere fiato e riportare la calma. La tensione, tuttavia, rimane alta in vista del Consiglio Europeo.
L'episodio solleva interrogativi sul futuro ruolo dell'Italia all'interno dell'Unione Europea e sulla visione geopolitica del governo Meloni. I prossimi giorni saranno decisivi per capire come si evolverà la situazione e quali saranno le conseguenze politiche di questo acceso scontro parlamentare.
Si attende con ansia la ripresa dei lavori parlamentari per capire come la maggioranza intende gestire questa delicata situazione e quali saranno le strategie adottate per affrontare il Consiglio Europeo del 20 marzo.
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