Omicidio vigilessa: contratto sessuale umiliante scoperto dal PM

Processo all'ex comandante: Accusa choc per la morte di Sofia Stefani
L'ex comandante della polizia è sotto processo per la morte di Sofia Stefani, una giovane vigilessa di 30 anni più giovane di lui. Il pubblico ministero ha dipinto un quadro agghiacciante, accusando l'uomo di aver costretto la vittima a firmare un contratto di sottomissione sessuale degradante.Il processo, iniziato oggi presso il Tribunale di Roma, è denso di tensione. L'atmosfera in aula è pesante, carica di dolore e incredulità. La morte di Sofia Stefani, avvenuta lo scorso 2023, ha scosso profondamente la comunità, lasciando un vuoto incolmabile tra i colleghi e i familiari.
Secondo l'accusa, l'ex comandante, un uomo di elevato grado nella polizia, avrebbe instaurato una relazione con la giovane vigilessa, sfruttando il suo ruolo e la posizione di potere per manipolarla e sottometterla. Il Pm ha presentato in aula un documento, definito "contratto di sottomissione sessuale degradante", che, a suo dire, proverebbe la natura coercitiva della relazione e l'abuso di potere da parte dell'imputato.
"Il documento – ha dichiarato il PM durante la sua requisitoria – contiene clausole inaccettabili, che dimostrano chiaramente la volontà dell'imputato di sfruttare e umiliare la vittima. Si tratta di un atto di violenza inaudita, che ha avuto conseguenze tragiche."
Le indagini, condotte dagli inquirenti della Squadra Mobile, hanno ricostruito con precisione gli ultimi mesi di vita di Sofia. Emergono dettagli agghiaccianti sulla presunta relazione tra la giovane vigilessa e l'ex comandante, con testimonianze di colleghi e amici che confermano il clima di intimidazione e di soggezione in cui Sofia era costretta a vivere.
La difesa dell'ex comandante, invece, respinge con forza le accuse, sostenendo l'innocenza del proprio assistito e contestando la validità del documento presentato dal PM. L'avvocato ha parlato di "complotto" e ha annunciato la sua intenzione di presentare prove contrarie alle accuse.
Il processo è solo all'inizio e si prospetta lungo e complesso. La famiglia di Sofia Stefani si costituirà parte civile, chiedendo giustizia per la tragica scomparsa della giovane vigilessa. La vicenda scuote l'opinione pubblica e solleva interrogativi importanti sul tema del potere, dell'abuso e della violenza di genere all'interno delle forze dell'ordine. Seguiremo gli sviluppi del processo con attenzione.
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