Raid Usa contro Houthi nello Yemen: Trump punta l'Iran

Massacro in Yemen: 31 morti e oltre 100 feriti in attacchi aerei
Un'ondata di violenza ha colpito il Yemen, causando almeno 31 morti e oltre 100 feriti. L'attacco, la cui responsabilità non è ancora stata rivendicata, ha preso di mira infrastrutture militari strategiche, colpendo radar, sistemi di difesa aerea, lanciamissili e depositi di droni. La gravità degli eventi ha scatenato una forte reazione internazionale.
I Pasdaran, le Forze di Guardia Rivoluzionaria Islamica iraniana, hanno giurato vendetta. "Risponderemo a ogni attacco", hanno dichiarato in un comunicato, aumentando ulteriormente la tensione nella già instabile regione. La minaccia di rappresaglia alimenta le preoccupazioni di un'escalation del conflitto, con potenziali ripercussioni devastanti per la popolazione civile già martoriata dalla guerra.
Intanto, il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha rivolto un appello per la cessazione immediata delle ostilità a Marco Rubio, senatore statunitense. Lavrov ha sottolineato la necessità che "tutte le parti coinvolte" si astengano da qualsiasi azione armata, invitando a un dialogo per una soluzione pacifica della crisi. Un invito che sembra cadere nel vuoto, vista la determinazione espressa dai Pasdaran.
Dall'altra parte dell'Atlantico, il Presidente Trump ha ordinato raid contro gli Houthi nello Yemen, avvertendo l'Iran di essere ritenuto responsabile se risultasse coinvolto nel sostegno dei ribelli. Questa decisione, fortemente criticata da diversi osservatori internazionali, rischia di inasprire ulteriormente la situazione e di alimentare il conflitto, rendendo ancora più difficile la ricerca di una soluzione diplomatica.
La situazione in Yemen rimane estremamente critica e pericolosa. La combinazione di attacchi aerei, minacce di rappresaglia e intervento militare esterno aggrava una crisi umanitaria già drammatica. Le Nazioni Unite hanno lanciato un nuovo appello per aiuti umanitari, sottolineando l'urgente necessità di garantire la sicurezza della popolazione civile e di favorire il dialogo per una soluzione pacifica e duratura del conflitto. L'incertezza sul futuro del paese e sulle possibili conseguenze di questa escalation rimane palpabile.
È necessario un immediato impegno internazionale per evitare una catastrofe umanitaria di proporzioni inimmaginabili. La comunità internazionale deve esercitare la massima pressione sulle parti in conflitto per spingerle al dialogo e a una soluzione pacifica e duratura.
(