Trent'anni di scienza contro i killer: la sfida di Franconieri

Casi irrisolti: "Non sono freddi, sono caldi"
La Dottoressa Franconieri, responsabile dell'Unità Crimini Insoluti della Squadra Mobile, scuote le coscienze."L'espressione 'cold case' non mi piace. Non esistono casi freddi. Per me, ogni caso irrisolto è un caso caldo, bruciante per le vittime, per i loro cari che continuano a soffrire, e per i criminali che pensano di averla fatta franca". Queste le parole forti e decise della Dottoressa Franconieri, dirigente dell'Unità Crimini Insoluti della Squadra Mobile, in un'intervista rilasciata oggi. Le sue parole sottolineano il carico emotivo e l'impegno costante che contraddistinguono il lavoro di chi si occupa di casi irrisolti, spesso archiviati ma mai dimenticati.
La Franconieri ha evidenziato l'importanza delle nuove tecnologie e degli avanzamenti scientifici nella lotta contro l'impunità. "Con la scienza, anche dopo trent'anni, nessun killer è al sicuro", ha affermato con convinzione. L'analisi del DNA, le nuove tecniche di indagine digitale e la collaborazione internazionale, aprono possibilità investigative impensabili solo pochi anni fa. La speranza è quella di poter dare giustizia alle vittime e alle loro famiglie, anche a distanza di anni, grazie a nuove scoperte e a una costante revisione dei fascicoli.
L'impegno della Dottoressa Franconieri e della sua squadra non si limita alla mera ricerca di prove scientifiche. Si tratta di un lavoro di ricostruzione, di analisi minuziosa delle testimonianze, di pazienza e determinazione nel ricostruire puzzle complessi e frammentati. Un lavoro che richiede dedizione e una forte capacità empatica, capacità di comprendere la sofferenza di chi ha perso una persona cara e di restituire, nella misura del possibile, un senso di giustizia.
"Non ci arrendiamo mai", conclude la Franconieri. "Ogni caso, anche quello più vecchio e apparentemente irrisolvibile, merita la nostra attenzione e il nostro impegno. Per le vittime, per le famiglie e per la società intera. La verità, prima o poi, verrà a galla". Le sue parole sono un messaggio di speranza, ma anche un monito per chi pensa di potersi nascondere all'ombra dell'impunità. La scienza, la tecnologia e la dedizione degli investigatori sono armi potenti contro il crimine. E la lotta per la giustizia è una battaglia che continua, senza sosta.
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