Zelensky: Nessuna pace con chi attacca

Zelensky Accusa: Oltre Mille Droni e 1400 Bombe Russe in una Settimana
Kiev, Ucraina - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato un'escalation senza precedenti degli attacchi russi, affermando che nella scorsa settimana sono stati lanciati oltre mille droni e quasi 1400 bombe contro il territorio ucraino. In un discorso alla nazione trasmesso ieri sera, Zelensky ha dipinto un quadro drammatico della situazione, sottolineando l'intensità e la brutalità degli attacchi che stanno colpendo infrastrutture civili e militari.
“Chi vuole la pace non attacca”, ha dichiarato Zelensky con fermezza, rivolgendosi direttamente alla Russia e alla comunità internazionale. “Questa escalation di violenza dimostra ancora una volta la spietatezza dell'aggressione russa e la necessità di un maggiore supporto da parte dei nostri alleati”. Il presidente ha inoltre ribadito l'urgenza di fornire all'Ucraina armi più avanzate per difendersi da questi attacchi, sottolineando la crescente necessità di sistemi di difesa aerea più efficaci per contrastare l'incessante pioggia di missili e droni.
Le dichiarazioni di Zelensky giungono in un momento di crescente tensione sul fronte orientale, con intensi combattimenti che si concentrano su diverse aree del paese. La notizia dei massicci bombardamenti ha suscitato immediata preoccupazione tra i leader internazionali. L'Unione Europea ha espresso profonda preoccupazione per l'escalation della violenza e ha ribadito il proprio impegno a sostenere l'Ucraina nella sua lotta per la difesa della propria sovranità e integrità territoriale. Anche gli Stati Uniti hanno condannato fermamente gli attacchi russi, promettendo di continuare a fornire assistenza militare all'Ucraina.
La gravità della situazione è evidente anche nel crescente numero di vittime civili. Organizzazioni umanitarie internazionali stanno segnalando un aumento significativo del numero di profughi e sfollati a causa dei bombardamenti, con numerose infrastrutture civili, tra cui ospedali e scuole, ridotte in macerie. La comunità internazionale è chiamata a rispondere con fermezza a questa escalation bellica e a intensificare gli sforzi per trovare una soluzione pacifica e duratura al conflitto.
L'Onu ha lanciato un appello alla pace, esortando tutte le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario e a proteggere la popolazione civile. La situazione rimane critica e si attende un ulteriore intervento internazionale per scongiurare una ulteriore escalation della violenza. L'impegno per la pace rimane un imperativo categorico, un obiettivo da perseguire nonostante la drammatica realtà del conflitto in corso.
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