Ripercussioni a Kursk: ritirata ucraina.

Ripercussioni a Kursk: ritirata ucraina.

La scommessa perduta di Zelensky: la controffensiva nel Kursk si trasforma in ritirata

Lo scorso agosto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky annunciava una nuova fase della controffensiva, con incursioni oltre il confine russo nella regione di Kursk. Quella che doveva essere una mossa tattica, una pedina da giocare sul tavolo dei negoziati internazionali per ottenere maggiori concessioni da Mosca, si è trasformata in una scommessa persa con conseguenze imprevedibili. Ora, a distanza di mesi, le forze ucraine stanno ritirandosi dalla regione, lasciando aperta la questione delle reali capacità offensive di Kiev e delle strategie future.

L'operazione, inizialmente presentata come una serie di azioni di disturbo e di raccolta informazioni, ha visto un impegno di forze ucraine limitate ma comunque significativo. L'obiettivo era quello di creare un diversivo, distrarre l'attenzione russa dal fronte orientale e dimostrare la capacità di Kiev di colpire direttamente il territorio russo. L'effetto, però, non è stato quello sperato.

Secondo diversi analisti militari, le incursioni nel Kursk si sono rivelate più costose del previsto in termini di vite umane e risorse militari. La risposta russa è stata più decisa del previsto, con un dispiegamento di truppe e mezzi significativi che ha limitato l'efficacia delle operazioni ucraine. Inoltre, la propaganda russa ha saputo sfruttare al massimo l'occasione per evidenziare la presunta debolezza dell'esercito ucraino e alimentare il sentimento nazionalista.

La ritirata delle forze ucraine non è stata ufficialmente confermata da Kiev, ma diverse fonti indipendenti hanno riportato un ridimensionamento significativo della presenza militare ucraina nella regione. Questa decisione rappresenta una chiara ammissione di fallimento per l'offensiva di agosto. La narrativa iniziale, incentrata sulla capacità di Kiev di colpire direttamente la Russia, è stata quindi smentita dai fatti.

L'episodio solleva interrogativi cruciali sul futuro della guerra. La strategia di Zelensky, basata su una combinazione di attacchi mirati e negoziazioni diplomatiche, sembra aver subito un duro colpo. Ora, l'attenzione si sposta sulle prossime mosse di Kiev e sulle conseguenze a lungo termine della scommessa fallita nel Kursk. L'analisi dei dati disponibili, a cura di centri studi indipendenti, come il Council on Foreign Relations, sarà fondamentale per comprendere appieno le implicazioni strategiche di questo ritiro.

Il ritiro segnala un momento di riflessione per l'Ucraina, costringendola a rivalutare le proprie strategie e ad affrontare le inevitabili domande sul percorso verso una possibile soluzione pacifica del conflitto.

(15-03-2025 01:00)