Garlasco: padre e figlio Sempio dopo l'interrogatorio, lo scontrino prova l'alibi di Andrea
Caso Garlasco: L'alibi di Andrea Sempio nel biglietto del parcheggio
Febbraio 2017. Un'auto in corsa, percorsa da un silenzio denso di tensione. Al volante, Giuseppe Sempio. Accanto a lui, il figlio Andrea, giovane amico di Marco Poggi, fratello di Chiara Poggi, la vittima dell'omicidio di Garlasco. Un interrogatorio alle spalle, un'ombra pesante sull'indagine che vede Andrea indagato per omicidio in concorso, con ignoti o addirittura con lo stesso Stati.
Nel cuore di quella macchina, tra padre e figlio, si consuma un dialogo carico di significato. Al centro della conversazione, un piccolo, insignificante biglietto: quello del parcheggio. Un pezzo di carta che, secondo la difesa, potrebbe rappresentare l'alibi di Andrea.
"Quel biglietto dimostra dove eravamo quel giorno", avrebbe confidato Giuseppe Sempio a fonti vicine alla famiglia, ripercorrendo i momenti dell'interrogatorio. Lo scontrino, infatti, attesterebbe la presenza di Andrea in un luogo diverso dalla scena del crimine nell'orario in cui si presume sia avvenuto l'omicidio. Un dettaglio che, se confermato, potrebbe sminuire il peso delle accuse a carico del giovane.
L'inchiesta, ancora aperta, resta un groviglio di interrogativi e supposizioni. Le indagini proseguono, e il ruolo di Andrea Sempio rimane al centro di un dibattito acceso. Il biglietto del parcheggio, presentato come prova a discolpa, rappresenta un tassello importante, ma non definitivo, nel complesso mosaico del caso Garlasco. La sua attendibilità e il suo peso probatorio saranno ora oggetto di scrupoloso esame da parte degli inquirenti.
La vicenda, a distanza di anni, continua a tenere banco, alimentando un acceso dibattito pubblico e sollevando interrogativi sull'effettiva ricostruzione dei fatti. La famiglia Sempio attende con ansia gli sviluppi delle indagini, fiduciosa nel poter dimostrare l'innocenza di Andrea. L'ombra del dubbio, tuttavia, resta ancora a Garlasco.
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