Ue: Acquisti comuni di armamenti in esame
Bruxelles pensa all'esercito europeo: spesa militare comune in risposta a Trump?
L'ombra del disimpegno americano, in particolare sotto la presidenza Trump, sta spingendo l'Unione Europea a rivalutare con urgenza la propria strategia di difesa. Di fronte a una crescente incertezza geopolitica, Bruxelles sta seriamente prendendo in considerazione la possibilità di effettuare acquisti collettivi di armi, imitando il modello di successo adottato per l'acquisto comune dei vaccini anti-Covid.
La proposta, ancora in fase di valutazione, prevede una maggiore cooperazione tra gli Stati membri per l'approvvigionamento di equipaggiamento militare. Si tratta di un'ipotesi che potrebbe portare a significative economie di scala e a una maggiore efficienza nell'utilizzo delle risorse, ma che allo stesso tempo solleva complesse questioni di sovranità nazionale e di coordinamento politico.
Secondo fonti vicine alla Commissione Europea, l'obiettivo non è quello di creare un esercito europeo centralizzato, ma piuttosto di migliorare la capacità degli Stati membri di difendersi in modo coordinato, rafforzando la difesa comune. Il modello dei vaccini anti-Covid, che ha permesso di garantire una fornitura tempestiva e omogenea in tutta l'UE, è visto come un esempio virtuoso da emulare nel settore della difesa.
"La situazione internazionale richiede un approccio più strategico e coordinato alla spesa militare", ha dichiarato un alto funzionario europeo, che ha preferito rimanere anonimo. "L'acquisto comune di armi potrebbe consentire di ottenere migliori condizioni contrattuali, di diversificare i fornitori e di ridurre la dipendenza da singoli Stati o da specifici produttori."
La strada verso una politica di difesa comune europea è però lunga e tortuosa. Le diverse esigenze e priorità nazionali, unite alle resistenze di alcuni Stati membri più restii a cedere parte della propria sovranità in materia di difesa, rappresentano sfide non indifferenti. Tuttavia, l'attuale contesto geopolitico, caratterizzato da una crescente tensione internazionale e da una percezione di maggiore fragilità del sistema di sicurezza globale, potrebbe dare una nuova spinta al progetto di una difesa europea più integrata e unitaria. L'esempio del coordinamento per l'acquisto dei vaccini, con i suoi successi e i suoi limiti, fornisce una base concreta per discutere e progredire verso un maggiore coordinamento anche nel settore della difesa. Il dibattito è aperto e le prossime settimane saranno cruciali per capire se e come questo progetto riuscirà a prendere forma.
Per approfondire la questione della politica di sicurezza e difesa europea è possibile consultare il sito del Consiglio Europeo: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/security-defence/
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