Meloni difende Trump: malumore tra i suoi.
Palazzo Chigi smentisce, ma la tensione resta alta: la telefonata con Kiev e le polemiche sulla risoluzione Ucraina
Palazzo Chigi è intervenuto per chiarire la posizione italiana sulla risoluzione presentata al Consiglio europeo in merito al conflitto in Ucraina, dopo le perplessità espresse da alcuni Paesi membri. Una telefonata tra la Presidenza del Consiglio e le autorità di Kiev avrebbe avuto lo scopo di dissipare ogni equivoco sulle presunte "frenate" italiane, secondo quanto riportato da fonti governative. La premier Giorgia Meloni, nel frattempo, ha partecipato ad una call convocata dal leader laburista britannico Keir Starmer, sottolineando la necessità di un approccio più ampio alla crisi, che non si limiti alla sola questione del dispiegamento di truppe.
"Non possiamo parlare solo di soldati", avrebbe dichiarato Meloni durante la conversazione, evidenziando la necessità di affrontare anche gli aspetti economici e umanitari del conflitto. Questa affermazione, unita alle recenti dichiarazioni a difesa di Donald Trump, ha scatenato non poche polemiche tra i partiti più filo-europei e atlantisti. Le parole della premier, infatti, sono state interpretate da alcuni come un tentativo di distacco dalla linea comune europea, alimentando così l'irritazione di chi si batte per un sostegno incondizionato all'Ucraina.
Le dichiarazioni a favore di Trump, in particolare, hanno acceso un dibattito acceso. "Basta attacchi a Trump", ha tuonato Meloni, suscitando critiche da parte di esponenti politici che ritengono tale presa di posizione inopportuna, visti i procedimenti giudiziari a carico dell'ex presidente americano. Questa scelta, secondo alcuni osservatori, rischia di compromettere ulteriormente la credibilità internazionale dell'Italia e di allontanare il paese dai suoi alleati.
La situazione, dunque, rimane complessa e delicata. La telefonata con Kiev rappresenta un tentativo di rassicurazione, ma le dichiarazioni della premier continuano a generare tensioni interne ed esterne. La linea diplomatica italiana sulla guerra in Ucraina, già oggetto di dibattito, appare ora più incerta che mai. L'equilibrio tra la necessità di mantenere rapporti stabili con tutti gli attori coinvolti e la pressione internazionale per un sostegno netto a Kiev, si conferma essere una sfida particolarmente ardua per il governo Meloni.
Resta da capire quale sarà l'evoluzione della situazione nelle prossime settimane e come il governo italiano riuscirà a gestire le pressioni interne ed esterne, mantenendo una posizione coerente e credibile sulla scena internazionale. L'attenzione dei media e dell'opinione pubblica, sia italiana che internazionale, rimane alta.
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