Guerra dei dazi USA: l'inflazione minaccia, le borse europee attraggono gli investitori (Analisi di Philipp E. Bärtschi)
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L'inflazione risorge dalle ceneri: la guerra dei dazi e il potenziale inespresso delle azioni europee
Segui su Affaritaliani.it - La complessa situazione economica globale, acuitasi con l'intensificarsi delle tensioni commerciali, sta riportando al centro del dibattito il tema dell'inflazione. Philipp E. Bärtschi, analista finanziario di spicco, pone l'accento su come la "guerra dei dazi" stia esercitando pressioni sui prezzi, con ripercussioni a cascata sulle economie di tutto il mondo.
L'incremento dei costi delle materie prime e dei beni intermedi, derivante dall'applicazione di tariffe doganali punitive, si traduce inevitabilmente in un aumento dei prezzi al consumo.
Ma in questo scenario apparentemente fosco, Bärtschi individua un'opportunità: le azioni europee, a suo dire, presentano un potenziale di crescita sottovalutato.
Il motivo? La loro relativa resilienza rispetto alle fluttuazioni del mercato globale e, soprattutto, la possibilità di beneficiare di politiche monetarie e fiscali orientate alla stabilizzazione economica.
Le aziende europee, in particolare quelle focalizzate sul mercato interno, potrebbero trovarsi in una posizione di vantaggio rispetto ai competitor internazionali, maggiormente esposti alle conseguenze della guerra dei dazi.
È quindi il momento di rivalutare il portafoglio investimenti, puntando su realtà europee solide e con una visione a lungo termine? L'analisi di Bärtschi sembra suggerire di sì.
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