La tregua di Putin: un'arma a doppio taglio per Mosca?

Il Silenzio del Cremlino: La Proposta di Tregua e l'Impasto di Speranza e Timore in Russia

Il mondo attende con il fiato sospeso la risposta di Vladimir Putin alla proposta di tregua di 30 giorni emersa dalla riunione di Jeddah tra Ucraina e Stati Uniti, con quest'ultimi che avrebbero offerto in cambio l'accesso alle terre rare. Un’attesa carica di tensione, ma che spesso dimentichiamo riguardi anche la Russia, un paese, un popolo, un’economia profondamente segnati da una guerra che si è protratta ben oltre le previsioni iniziali. Per comprendere l'atmosfera che si respira attorno al Cremlino in queste ore cruciali, abbiamo intervistato Lara Bellurio, giornalista e analista geopolitica specializzata in Russia e Repubbliche dell'ex blocco sovietico, dove ha vissuto per anni.

"La situazione è estremamente complessa," spiega Bellurio. "Da un lato, c'è una certa speranza, soprattutto tra la popolazione, stanca di una guerra che sta causando sofferenze indicibili. L'idea di una tregua, anche breve, viene vista come un'opportunità per una pausa, per respirare, per valutare i possibili scenari futuri."

Ma questa speranza è mitigata da un profondo timore. "Molti russi temono che una tregua possa essere una trappola, un modo per l'Ucraina e i suoi alleati di riorganizzarsi e preparare una nuova offensiva," continua Bellurio. "La propaganda di stato ha contribuito a creare un clima di sfiducia profonda verso l'Occidente, alimentando la narrativa di una guerra esistenziale contro una NATO aggressiva. Accettare una tregua potrebbe essere interpretato come un segno di debolezza, un'ammissione di fallimento, con conseguenze potenzialmente devastanti per il regime."

L'aspetto economico è altrettanto critico. Le sanzioni internazionali hanno colpito duramente l'economia russa, causando un'inflazione crescente e una diminuzione del tenore di vita per molti cittadini. "Una tregua, anche se non risolvesse immediatamente il conflitto, potrebbe rappresentare un'opportunità per rilanciare l'economia, almeno in parte," osserva Bellurio. "Ma è altrettanto vero che il mantenimento delle sanzioni, inevitabilmente legato all'andamento del conflitto, costituisce un ostacolo enorme a qualsiasi prospettiva di ripresa."

La risposta di Putin, quindi, non sarà solo una mossa geopolitica, ma anche un calcolo complesso che tiene conto delle pressioni interne e delle fragilità del suo regime. "In questo momento, il silenzio del Cremlino è assordante," conclude Bellurio. "Ogni giorno che passa senza una risposta ufficiale alimenta l'incertezza e aumenta la tensione, sia all'interno della Russia che a livello internazionale." La partita è ancora aperta, e il mondo osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che il futuro della Russia, e dell'Europa, potrebbe dipendere da questa singola, delicata decisione.

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(12-03-2025 01:27)