Il sindaco Sala accusa FdI di comportamenti "fascisti" in Consiglio comunale
Sala accusa: "FdI, matrice culturale del Ventennio. L'urbanistica? Non la risolviamo io e Salvini"
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, non usa mezzi termini per commentare la turbolenta seduta del Consiglio comunale di lunedì scorso. Definendo le scene viste in aula come "da Ventennio", Sala ha puntato il dito contro Fratelli d'Italia, attribuendo alla formazione politica le responsabilità dei toni accesi e degli scontri avvenuti.
"È la matrice culturale di Fratelli d'Italia che emerge da queste situazioni," ha dichiarato Sala, intervistato questa mattina. "Non si può negare che certi atteggiamenti e la stessa dialettica utilizzata rimandino a un passato che dovrebbe rimanere tale."
Le parole del sindaco milanese seguono una seduta consiliare particolarmente accesa, contraddistinta da forti tensioni e scontri verbali su temi urbanistici. La questione, ha sottolineato Sala, non è di semplice risoluzione, neanche con la collaborazione del ministro Matteo Salvini.
"La questione urbanistica di Milano è complessa, strutturale e richiede un approccio serio e collaborativo," ha spiegato Sala. "Purtroppo, con l'attuale clima politico e con le modalità con cui FdI affronta il dibattito, la collaborazione con Salvini, pur con la sua vicinanza istituzionale, si rivela alquanto difficile. Non è una questione di semplice accordo tra me e lui, ma di un approccio complessivo al problema che al momento manca."
Sala ha inoltre ribadito la sua preoccupazione per il clima politico che si respira in città e ha lanciato un appello alla responsabilità di tutte le forze politiche, invitandole a un confronto costruttivo e rispettoso. Ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di trovare soluzioni condivise per il bene dei cittadini milanesi, indipendentemente dalle appartenenze politiche.
Le dichiarazioni del sindaco hanno suscitato immediate reazioni da parte di Fratelli d'Italia, che ha annunciato di voler replicare attraverso le sedi istituzionali. La polemica è destinata a proseguire, tenendo banco nel dibattito politico milanese nelle prossime settimane. Maggiori informazioni sul sito del Comune di Milano.
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