Libri sequestrati a Gerusalemme: la libreria per la pace sotto attacco
Gerusalemme, il silenzio dopo la chiusura della Educational Bookshop: il figlio di Imad Muna chiede giustizia
Un mese dopo la perquisizione e l'arresto del padre, Imad Muna, proprietario della storica Educational Bookshop di Gerusalemme, il figlio lancia un appello disperato: "Non sappiamo dove lo hanno portato né di cosa è accusato". La libreria, simbolo di dialogo e pace, rimane nel mirino delle autorità israeliane.La notizia ha scosso la comunità internazionale: la Educational Bookshop, luogo simbolo del dialogo interculturale a Gerusalemme, è stata oggetto di una perquisizione da parte della polizia israeliana il mese scorso. Durante l'operazione, sono stati sequestrati numerosi libri e arrestato il proprietario, Imad Muna.
Oggi, il figlio di Imad Muna, in un'intervista rilasciata a Repubblica, esprime la sua profonda preoccupazione e indignazione. "È passato un mese", dichiara il giovane, "e non abbiamo ancora ricevuto alcuna informazione ufficiale sulle accuse mosse contro mio padre né sappiamo dove si trova. Questo silenzio è inaccettabile".
La Educational Bookshop, oltre ad essere un'attività commerciale, rappresentava un importante punto di riferimento per la promozione della pace e della comprensione tra culture diverse. La sua chiusura forzata e l'arresto del proprietario sono interpretati da molti come un duro colpo alla libertà di espressione e al dialogo interculturale nella città santa.
La mancanza di trasparenza da parte delle autorità israeliane alimenta le preoccupazioni riguardo a possibili motivazioni politiche dietro l'operazione. L'azione contro la libreria e il suo proprietario è vista da molti come un attacco alla libertà di parola e un segnale allarmante per la situazione dei diritti umani in Palestina.
Il figlio di Imad Muna ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché si faccia sentire e si attivi per chiedere chiarezza sulle accuse e il rilascio immediato del padre. "Mio padre è innocente", afferma con fermezza, "e la chiusura della libreria è una grave perdita per Gerusalemme e per tutti coloro che credono nel dialogo e nella pace".
La vicenda della Educational Bookshop continua ad alimentare tensioni e interrogativi. La comunità internazionale attende con ansia sviluppi e risposte dalle autorità israeliane, chiedendo trasparenza e rispetto dei diritti umani. La speranza è che la voce di Imad Muna e di suo figlio possa essere ascoltata e che giustizia venga fatta.
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