Violenza familiare per amore transgender: ragazza sequestrata e picchiata.

Lo sfogo liberatorio di una 19enne di Ercolano: "Voglio vivere libera!"

Ercolano – Una storia di amore, violenza e repressione familiare che ha scosso la comunità di Ercolano. Una ragazza di 19 anni, ha rotto il silenzio raccontando un calvario durato mesi, caratterizzato da sequestro di persona, aggressioni fisiche e costrizioni psicologiche, tutto a causa del suo amore per un uomo transgender.

"Sono stata picchiata con una mazza dai miei genitori", ha raccontato la giovane donna alle autorità, descrivendo scene agghiaccianti di violenza domestica. "Mi hanno sequestrata, impedendomi di vedere i miei amici, di uscire di casa, di vivere la mia vita. Mi hanno costretta a frequentare uno psicologo, nel disperato tentativo di 'curarmi' da una 'malattia' che non esiste, il mio amore". La giovane ha denunciato le continue pressioni e minacce subite, un inferno di sopraffazione e controllo che ha tentato di nascondere a lungo per paura delle conseguenze.

La svolta è arrivata grazie al coraggio della 19enne che, nonostante la paura, ha trovato la forza di denunciare tutto alla polizia. Le indagini hanno portato all'arresto dei genitori, accusati di sequestro di persona, lesioni personali aggravate e violenza privata. L'episodio ha sollevato un'ondata di indignazione e ha acceso un faro su un problema ancora troppo spesso taciuto: la violenza familiare legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

"Ora voglio vivere libera", ha dichiarato la ragazza, esprimendo la sua determinazione a ricostruire la propria vita dopo il trauma subito. "Voglio che la mia storia serva da monito, affinché nessuno debba più subire ciò che ho patito io". Il suo appello si unisce alle voci di tanti che lottano per il rispetto dei diritti umani e contro ogni forma di discriminazione. La solidarietà è stata ampia, con associazioni LGBT+ che le offrono sostegno e assistenza. Questo caso evidenzia la necessità di maggiore consapevolezza e di interventi più incisivi per contrastare la violenza domestica e proteggere le vittime.

Il percorso di riabilitazione e ricostruzione della vita della giovane sarà lungo e complesso, ma la sua testimonianza rappresenta un potente segnale di speranza. Un invito alla riflessione per tutta la comunità e un monito a non sottovalutare la gravità del fenomeno della violenza domestica legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere. La vicenda è seguita con attenzione dalle autorità, che si sono impegnate ad assicurare alla ragazza tutta la protezione necessaria.

(11-03-2025 11:19)