**Putinlandia: la fabbrica dei soldati del futuro.**
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Fuga dalla Russia: Insegnanti denunciano la militarizzazione delle scuole
Tre insegnanti russi, rifugiatisi all'estero quest'anno, hanno rilasciato testimonianze sconvolgenti sulla progressiva militarizzazione del sistema scolastico nel loro paese. Stanchi di subire le direttive del governo, che impongono un'educazione incentrata sul patriottismo esasperato e sulla preparazione militare, hanno deciso di abbandonare la loro professione e la loro patria.
"Le scuole si sono trasformate in caserme," afferma Anna, un'insegnante di letteratura che ha chiesto di non rivelare il suo cognome per timore di ritorsioni verso i suoi familiari rimasti in Russia. "L'enfasi è costantemente posta sull'amore per la patria, sulla gloria dell'esercito e sulla necessità di difendere la Russia da nemici immaginari."
Dmitri, un insegnante di storia, aggiunge: "Ci viene chiesto di presentare la storia in modo distorto, glorificando il passato militare russo e minimizzando le responsabilità del paese nei conflitti internazionali. L'obiettivo è chiaro: creare una generazione di automi pronti a obbedire agli ordini."
Svetlana, insegnante di scuola elementare, racconta con tristezza come ai bambini venga insegnato a maneggiare armi giocattolo e a partecipare a parate militari in miniatura. "Vogliono indottrinare i bambini fin dalla più tenera età," dice. "È una strategia a lungo termine per plasmare le future generazioni e garantire il sostegno incondizionato al regime."
Questi insegnanti, ora esuli, sperano che la loro testimonianza possa contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale sulla realtà dell'educazione in Russia e sulle conseguenze di questa militarizzazione forzata.
Per approfondire ulteriormente le dinamiche dell'indottrinamento giovanile in contesti autoritari, si consiglia la consultazione di reportage internazionali Human Rights Watch.
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