La terra di Rizzotto: un comunista ucciso dalla mafia
R50: Un ricordo indelebile - La lotta di Placido Rizzotto e la vergogna del latifondo siciliano
Settantanove anni dopo la sua barbara uccisione, il nome di Placido Rizzotto risuona ancora forte, un grido di giustizia che attraversa le generazioni. Il 10 marzo 1948, il sindacalista comunista, simbolo della lotta contadina per la riforma agraria in Sicilia, venne rapito e ucciso dalla mafia. Un delitto che, nonostante il passare del tempo, continua a rappresentare una ferita aperta nella coscienza collettiva del nostro Paese.
Un articolo pubblicato recentemente, in occasione del 75° anniversario della sua morte, ha riacceso i riflettori sulla figura di Rizzotto, ricordando il suo impegno instancabile per i diritti dei braccianti, oppressi dal peso del latifondo e dalla violenza mafiosa. Un impegno che gli costò la vita, ma che ha lasciato un'eredità di lotta e di speranza.
La sua storia, raccontata in innumerevoli articoli e libri, è un esempio di coraggio civile e di resistenza di fronte all'ingiustizia. Rizzotto si batteva per una ridistribuzione più equa della terra, perché i contadini potessero finalmente lavorare la terra che coltivavano senza essere sottoposti allo sfruttamento dei proprietari terrieri. La sua voce, forte e chiara, denunciava le insopportabili condizioni di vita in cui versava la popolazione rurale siciliana, costretta a condizioni di semi-schiavitù.
Anche oggi, a distanza di decenni, l'omicidio di Placido Rizzotto rappresenta un monito. Un monito contro la criminalità organizzata, contro l'indifferenza e contro ogni forma di ingiustizia sociale. La sua storia deve continuare a essere raccontata, a essere studiata, a essere tramandata alle nuove generazioni, come esempio di impegno civile e come promemoria della necessità di continuare a lottare per un mondo più giusto ed equo.
Il ricordo di Placido Rizzotto non è solo una commemorazione del passato, ma un appello al futuro, un invito a non dimenticare le vittime della mafia e a impegnarsi attivamente nella lotta contro ogni forma di sopraffazione. La sua lotta per la terra è diventata, nel tempo, simbolo della lotta per la dignità e la giustizia sociale.
L'eredità di Placido Rizzotto continua a vivere nell'impegno di quanti, ancora oggi, si battono per la difesa dei diritti dei lavoratori e per la costruzione di una società più giusta e solidale. Un impegno che richiede coraggio, determinazione e la consapevolezza che la memoria è la chiave per costruire un futuro migliore.
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