Azar Karimi: un cuore a Teheran, nata in Italia

La voce silenziosa di Teheran: Azar Karimi e le foto delle vittime del regime iraniano

Azar Karimi, nata in Italia da genitori iraniani fuggiti dal regime, ha deciso di dare voce alle donne iraniane uccise negli ultimi 40 anni di teocrazia. Una scelta coraggiosa, che si traduce in una toccante esposizione fotografica, un silenzioso grido di dolore che scuote le coscienze. "La parola 'diritto' qui sembra scontata, ma le mie connazionali la sognano", afferma Azar, con gli occhi che riflettono la sofferenza di un popolo oppresso.

Le immagini, raccolte con meticolosa cura, mostrano i volti delle vittime, donne di ogni età e provenienza, strappate alla vita dalla violenza del regime. Sono volti che raccontano storie di lotta per la libertà, di sogni infranti, di vite spezzate. Ogni fotografia è un monito, un ricordo indelebile di un'ingiustizia che continua a perpetrarsi.

La mostra non è solo una commemorazione, ma un potente strumento di denuncia. Azar, con la sua testimonianza, ci ricorda la realtà che molte donne iraniane affrontano quotidianamente: la repressione, la violenza, la negazione dei diritti fondamentali. "Il mio cuore è a Teheran", confessa, sottolineando il profondo legame che la unisce alla sua terra d'origine, nonostante la lontananza fisica. Un legame che la spinge a lottare per un futuro migliore, un futuro in cui le donne iraniane possano finalmente godere della libertà e dei diritti che meritano.

L'esposizione di Azar Karimi rappresenta un'occasione importante per riflettere sulla situazione in Iran e sulla necessità di un impegno internazionale a favore dei diritti umani. È un appello accorato a non dimenticare le vittime e a continuare a sostenere la lotta per la libertà e la giustizia nel paese. La forza delle immagini e la determinazione di Azar ci ricordano che la lotta per i diritti umani è una lotta universale, che richiede la solidarietà di tutti.

"Voglio che il mondo veda cosa sta succedendo in Iran", conclude Azar, con la voce carica di emozione. La sua mostra è un grido di speranza, un faro di luce in un contesto di oscurità, un invito a non voltare lo sguardo dall'altra parte. È un invito a ricordare che ogni donna, in ogni parte del mondo, merita di vivere libera e sicura.

Per approfondire la situazione dei diritti umani in Iran, si consiglia di consultare le risorse dell'ONU e di organizzazioni internazionali per i diritti umani come Amnesty International e Human Rights Watch. Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Amnesty International Human Rights Watch

(08-03-2025 13:47)