Magistrati sul piede di guerra: "La nostra voce si farà sentire".

Dopo la Cassazione sulla Diciotti, Anm annuncia mobilitazione: braccio di ferro con il Viminale

Roma - La sentenza della Cassazione sul caso Diciotti continua a infiammare il dibattito politico e istituzionale. L'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), a seguito della pronuncia che ha visto coinvolto l'ex Ministro dell'Interno, ha annunciato una serie di iniziative di mobilitazione su tutto il territorio nazionale. "Porteremo la protesta nelle piazze, tra la gente, per difendere l'indipendenza della magistratura e lo stato di diritto," ha dichiarato un portavoce dell'Anm, sottolineando la forte preoccupazione per quelle che vengono percepite come ingerenze del potere politico.BRBRLe toghe si dicono pronte a un confronto aperto con il governo, rivendicando il ruolo di garanzia costituzionale della magistratura. L'Anm punta il dito contro una narrazione che, a loro dire, delegittima il lavoro dei magistrati e mina la fiducia dei cittadini nella giustizia.BRBRImmediata la reazione del Viminale. Fonti del Ministero dell'Interno definiscono la sentenza "ininfluente sul piano politico" e ribadiscono la piena fiducia nell'operato delle istituzioni. Il Viminale, pur nel rispetto delle decisioni della magistratura, difende le politiche adottate in materia di immigrazione, ritenendole necessarie per la sicurezza del Paese.BRBRLa tensione tra magistratura e governo sembra destinata ad aumentare, con ripercussioni potenziali sull'attività legislativa e sull'equilibrio dei poteri. Resta da vedere se il dialogo potrà prevalere sullo scontro, in un momento particolarmente delicato per la vita democratica del Paese.

(09-03-2025 01:00)