Violenza sulle infermiere: quasi 100mila aggressioni nel 2023. L'appello di Nursing Up
Quasi 100.000 violenze sulle infermiere italiane: un grido d'allarme nell'ombra dell'8 marzo
Un'emergenza silenziosa, quella delle aggressioni subite dal personale infermieristico italiano, esplode in tutta la sua drammaticità in occasione della Giornata internazionale della donna. Nursing Up lancia un allarme preoccupante: quasi 100.000 violenze fisiche e psicologiche sulle infermiere nel corso dell'anno. Un dato agghiacciante che evidenzia una realtà troppo spesso ignorata, quella di professioniste costrette a operare in un contesto di crescente insicurezza.
Secondo Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, il problema è amplificato da un sistema sanitario che, come dimostrano i numeri, è sempre più “tutto al femminile”. Molte infermiere, conciliando ruoli professionali impegnativi con le responsabilità familiari di madri e mogli, si trovano quotidianamente a fronteggiare situazioni di pericolo, spesso con scarso supporto e tutela. “Ogni giorno, queste donne affrontano aggressioni, verbalmente o fisicamente, spesso da parte di pazienti o familiari esasperati”, ha dichiarato De Palma, sottolineando l'urgenza di interventi concreti per garantire la sicurezza del personale sanitario.
L'appello di Nursing Up non è solo un grido di dolore, ma una richiesta di azioni concrete. Serve un impegno da parte delle istituzioni per potenziare la sicurezza negli ospedali e negli altri luoghi di cura, con maggiori investimenti in personale di sicurezza e in protocolli di intervento efficaci. È necessario, inoltre, promuovere una maggiore consapevolezza sociale del problema, contrastando la cultura della violenza e promuovendo il rispetto per chi lavora ogni giorno per la salute di tutti noi.
La denuncia di Nursing Up si inserisce in un contesto più ampio di crescente disagio nel settore sanitario, caratterizzato da carenze di personale, turni massacranti e una generale sensazione di precarietà. La violenza contro le infermiere non è solo un problema di sicurezza, ma una questione di dignità e di rispetto dei diritti umani.
In questo 8 marzo, più che mai, è fondamentale ricordare che la lotta per i diritti delle donne passa anche attraverso la tutela di chi, con coraggio e abnegazione, si dedica alla cura degli altri, spesso a costo di grandi sacrifici personali e con un rischio elevato per la propria incolumità. La società tutta deve interrogarsi su come garantire un ambiente di lavoro sicuro per le professioniste della sanità e tutelare la loro integrità fisica e psicologica. È giunto il momento di dire basta alla violenza contro le infermiere.
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