**Piano europeo per la difesa: il Tesoro frena, "spese insostenibili e modalità inadeguate".**
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ROMA FRENA SUL MAXI-PIANO UE: IL RIEQUILIBRIO DEI CONTI SFIDA L'EUROPA
L'Italia frena bruscamente sul piano da 800 miliardi di euro promosso dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Fonti del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) manifestano forti perplessità riguardo alla sostenibilità finanziaria del progetto, in particolare per quanto concerne il riarmo europeo.
La proposta, che mira a rafforzare la capacità di difesa comune in risposta alle crescenti tensioni internazionali, si scontra con la rigida postura del MEF.
"I missili non si comprano al supermercato", è il lapidario commento trapelato da ambienti vicini al Ministro, sottolineando la necessità di una pianificazione finanziaria rigorosa e di priorità di spesa ben definite.
Le critiche si concentrano sulla mancanza di chiarezza circa le modalità di finanziamento del riarmo e sul potenziale impatto sul debito pubblico italiano.
Il governo italiano, pur riconoscendo la necessità di investire nella sicurezza, chiede garanzie concrete sulla sostenibilità del piano e una revisione delle quote di contribuzione nazionale.
Le prossime settimane si preannunciano decisive per il futuro del piano.
Il dialogo tra Roma e Bruxelles si fa sempre più intenso, con l'obiettivo di trovare un punto di incontro che salvaguardi gli interessi nazionali senza compromettere l'unità europea.
Resta da vedere se la determinazione italiana porterà a una revisione del piano o se si giungerà a un compromesso che soddisfi entrambe le parti. L'Europa attende con il fiato sospeso.
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