Salva-Milano: Sala difende la trattativa, ma la politica resta divisa
Salva-Milano, Sala: "Passo indietro non è resa, serve una legge"
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato la recente sospensione del progetto “Salva-Milano”, ammettendo la necessità di una nuova legge per affrontare le criticità emerse in ambito urbanistico.
Le dichiarazioni di Sala seguono le polemiche sorte in seguito alle segnalazioni di possibili illeciti nell'ambito del progetto. "Di fronte agli illeciti c’è poco da dire", ha affermato il sindaco, riconoscendo la gravità delle accuse. "Ma è altrettanto evidente che la materia urbanistica, dal punto di vista legislativo, è ampiamente scoperta", ha aggiunto, sottolineando la necessità di un intervento normativo urgente.
La decisione di fare un passo indietro sul Salva-Milano, presentato come un piano per rilanciare la città, non è stata interpretata da tutti come una sconfitta. Sala si è difeso dalle accuse di resa, chiarendo che si tratta invece di una scelta strategica necessaria per garantire trasparenza e legalità. "Non è una resa, ma una presa di coscienza delle lacune legislative che rendono difficile affrontare progetti di questa complessità", ha spiegato.
La politica milanese si trova divisa sulla questione. Mentre alcuni consiglieri comunali chiedono maggiore chiarezza sulle eventuali irregolarità e un'indagine approfondita, altri sostengono la necessità di un intervento legislativo che semplifichi le procedure e consenta di realizzare progetti di riqualificazione urbana in modo più efficiente.
La situazione evidenzia una fragilità del sistema normativo in materia urbanistica, che lascia spazio a interpretazioni e a possibili abusi. L'auspicio del sindaco Sala è che il "passo indietro" sul Salva-Milano possa fungere da stimolo per un'azione legislativa decisiva, capace di colmare le lacune normative e garantire maggiore trasparenza e legalità in tutti i progetti di sviluppo urbano futuri. L’obiettivo, ha concluso Sala, rimane quello di migliorare la città di Milano, ma con strumenti legislativi adeguati ed efficienti. Il dibattito pubblico, quindi, è appena iniziato e si prospetta ricco di spunti e di forti tensioni.
La vicenda solleva interrogativi importanti sul rapporto tra sviluppo urbano, legislazione e trasparenza, e sulla necessità di un intervento normativo che possa garantire maggiore certezza del diritto in un settore così delicato. La discussione, inoltre, apre un importante dibattito sulle modalità di gestione dei grandi progetti urbanistici e sulla necessità di una maggiore partecipazione della cittadinanza nel processo decisionale.
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