Il caso Lacerenza: le rivelazioni di Filippo Champagne sui lussi nascosti
L'amico del titolare della Gintoneria arrestato: brindisi da 10.000 euro e serate di lusso
Filippo Champagne, amico del titolare della rinomata gintoneria "The Gin Garden" di Milano, è finito al centro di un'indagine che ha scosso il mondo della movida meneghina. Arrestato insieme al proprietario del locale, Champagne si trova ora a dover rispondere di accuse di associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale. Ma le indagini hanno svelato un lato più scintillante, o forse più oscuro, delle serate trascorse nella lussuosa gintoneria. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Champagne aveva un ruolo chiave nella gestione di un giro di affari opaco, che andava ben oltre la semplice vendita di gin e tonica.
"Ora tutti si fanno i moralisti," ha dichiarato Champagne, rilasciando una breve dichiarazione dal carcere, "ma quei brindisi da 10.000 euro erano all'ordine del giorno. Champagne pregiato, sigari cubani, e una clientela selezionata... non sapevo che fosse tutto illegale." La sua testimonianza getta una luce nuova sulle serate esclusive organizzate nella gintoneria, serate a cui partecipava l'alta società milanese, con personaggi influenti del mondo della finanza e dell'imprenditoria.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, stanno ancora cercando di ricostruire l'intera rete di rapporti e di accertare l'entità dell'evasione fiscale. Sono stati sequestrati documenti contabili e testimonianze che potrebbero portare a ulteriori arresti. Si ipotizza un sistema complesso di fatture false e di pagamento in nero, grazie al quale si sarebbero evase ingenti somme di denaro. Le cifre in gioco, secondo gli investigatori, sarebbero davvero considerevoli.
Il ruolo di Champagne, stando alle prime rivelazioni, non si limitava a quello di semplice frequentatore del locale. Pare che gestisse una rete di contatti privilegiati, curando l'organizzazione delle serate più esclusive e garantendo la presenza di personaggi di spicco. Una rete di relazioni che, secondo l'accusa, sarebbe stata sfruttata per favorire l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
L'inchiesta è ancora in corso, e solo il tempo potrà chiarire appieno la verità sui fatti accaduti. Intanto, l'arresto di Champagne e del titolare della gintoneria ha scosso il mondo della movida milanese, lasciando un'ombra di dubbio sulla trasparenza di alcune attività che fino a ieri sembravano esemplari di successo.
Il caso solleva interrogativi importanti sulla necessità di un maggiore controllo sulle attività commerciali di lusso e sulla lotta all'evasione fiscale, un problema che continua a rappresentare una piaga per l'economia italiana. Agenzia delle Entrate
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