Ustica: richiesta archiviazione, la verità negata alle vittime

Strage di Ustica, richiesta di archiviazione: la rabbia dei familiari

Roma, [Data della notizia] - La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del fascicolo sulla strage di Ustica, riaprendo una ferita ancora sanguinante per i familiari delle 81 vittime del disastro aereo avvenuto nel 1980. La notizia, accolta con sdegno e profonda delusione dalle associazioni dei parenti, ha riacceso il dibattito su una delle pagine più buie della storia italiana, ancora avvolta nel mistero e in un velo di inquietanti omissioni.

"I morti non hanno avuto giustizia", ha dichiarato con amarezza Aurelio Bonfietti, presidente dell'Associazione dei Familiari delle Vittime della Strage di Ustica, esprimendo la profonda indignazione di chi, da decenni, lotta per la verità e per una piena ricostruzione dei fatti. La richiesta di archiviazione, secondo Bonfietti, rappresenta un ulteriore, inaccettabile, impedimento alla ricerca della verità, lasciando un senso di frustrazione e abbandono nelle famiglie che attendono risposte da troppo tempo.

La decisione della Procura ha riaperto il doloroso capitolo della strage, alimentando le teorie del complotto e riaccendendo i dubbi sulla versione ufficiale dei fatti. Le numerose ipotesi, che vanno da un incidente a un possibile attacco terroristico, non sono mai state definitivamente chiarite, lasciando spazio a interrogativi che si protraggono per oltre quarant'anni. La richiesta di archiviazione, per molti, rappresenta un'ammissione di impotenza e una mancanza di volontà nel voler far luce su un'oscura vicenda che ha segnato profondamente la storia italiana.

Le associazioni dei familiari, fortemente determinate a non arrendersi, annunciano la loro intenzione di proseguire la battaglia per la verità, ricorrendo a tutti gli strumenti legali a disposizione. La lotta per la memoria delle vittime e per la giustizia continua, tra speranza e disillusione, in un'attesa che sembra non trovare mai fine. La richiesta di archiviazione, lungi dal chiudere il caso, ha anzi rilanciato l'urgenza di una verità che aspetta di essere scoperta e che, a 43 anni di distanza, rimane un doveroso obbligo morale e istituzionale.

La vicenda, carica di dolore e incertezza, solleva ancora una volta il tema della responsabilità dello Stato nel far luce su fatti di così grave portata, e sull'importanza di garantire giustizia e memoria alle vittime e alle loro famiglie.

(05-03-2025 11:36)