Ustica: richiesta di archiviazione, Bonfietti denuncia ingiustizia per le vittime
Strage di Ustica: Chiesta l'archiviazione, la rabbia dei familiari
Un'altra tegola sulla verità sulla strage di Ustica. La procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del fascicolo relativo al disastro aereo del 27 giugno 1980, nel quale persero la vita 81 persone. La notizia, riportata da diverse testate giornalistiche, ha suscitato immediata indignazione tra i familiari delle vittime, che da decenni lottano per ottenere giustizia.
"I morti non hanno avuto giustizia", ha dichiarato con amarezza Paolo Bonfietti, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica. Le sue parole esprimono il profondo senso di frustrazione e delusione che pervade chi, dopo anni di indagini e processi, si ritrova ancora senza risposte definitive sulle cause della tragedia.
La richiesta di archiviazione, secondo quanto riportato dalla stampa, si basa su una presunta mancanza di elementi probatori sufficienti per poter individuare i responsabili del disastro. Una decisione che, però, appare agli occhi dei parenti delle vittime come una resa, una sconfitta nella lunga battaglia per la verità.
L'Associazione dei familiari si è detta pronta a impugnare la decisione della procura, ribadendo la ferma volontà di continuare a lottare per far luce su quanto accaduto. Anni di battaglie legali, di testimonianze raccolte, di inchieste approfondite sembrano essersi conclusi con un'archiviazione che, per molti, rappresenta un ulteriore insulto alla memoria delle vittime e un'offesa al loro diritto alla verità.
La vicenda della strage di Ustica rimane un caso irrisolto, un mistero che aleggia ancora sul nostro Paese. La richiesta di archiviazione, lungi dal chiudere il caso, rischia di riaprire ferite mai cicatrizzate e di alimentare ulteriormente i dubbi e le speculazioni su quanto realmente accadde quel tragico giorno del giugno 1980. La speranza dei familiari è che, nonostante questa nuova battuta d'arresto, la ricerca della verità possa continuare, per dare finalmente giustizia a chi non c'è più.
Il percorso giudiziario è lungi dall'essere terminato e la battaglia per la verità e la giustizia continua. Le parole di Bonfietti, cariche di dolore e di determinazione, risuonano come un monito: la ricerca della verità non può fermarsi. Il ricordo delle vittime e il diritto dei loro familiari alla giustizia rimangono ineludibili.
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