Scompare Bruno Pizzul, leggenda del racconto sportivo e indimenticabile narratore delle gesta azzurre.
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Addio a Bruno Pizzul, la voce che ha fatto sognare un'Italia intera
Il giornalismo sportivo italiano è in lutto: è scomparso Bruno Pizzul, una figura che ha segnato un'epoca. Avrebbe compiuto 87 anni tra pochissimi giorni, ma un destino crudele lo ha strappato all'affetto dei suoi cari e di milioni di appassionati che per decenni hanno ascoltato la sua inconfondibile voce.
Pizzul, icona indiscussa della RAI, ha raccontato le gesta della Nazionale di calcio con passione, competenza e un linguaggio che sapeva arrivare al cuore di tutti. Le sue telecronache, caratterizzate da un timbro caldo e da un'analisi lucida e mai banale, sono diventate un cult, scolpite nella memoria collettiva.
Dagli indimenticabili Mondiali del 1982 in Spagna, fino alle notti magiche di Italia '90, la sua voce è stata la colonna sonora dei nostri successi e delle nostre delusioni, un compagno fedele di tante domeniche passate davanti al televisore.
Il suo stile inconfondibile, la sua capacità di trasmettere emozioni autentiche e il suo rispetto per i protagonisti del campo lo hanno reso uno dei giornalisti sportivi più amati e stimati del nostro Paese.
Oltre alla Nazionale, Pizzul ha seguito con attenzione e professionalità anche il campionato italiano, commentando le partite con la stessa passione e lo stesso amore per il gioco.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo del giornalismo sportivo, ma il suo ricordo e il suo esempio continueranno a vivere nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di ascoltarlo e di apprezzarlo.
Ciao Bruno, grazie per averci fatto sognare.
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