"Gossip e faide: altro che politica, lo show è qui!"

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Don Alì vs. Davide Lacerenza: Quando il Web Sogna un Ring, Ignorando Kiev

Altro che Trump contro Zelenskyj! Nel panorama mediatico italiano, i veri protagonisti del dibattito pubblico sembrano essere altri. Ci troviamo di fronte a un fenomeno curioso, e forse un po' inquietante: le "faide" nate sui social media generano un livello di engagement che surclassa, e di parecchio, l'attenzione dedicata a crisi geopolitiche globali.

Il caso emblematico di Don Alì, il prete influencer noto per i suoi video virali, e Davide Lacerenza, coach motivazionale, ne è una prova lampante. La loro accesa discussione, nata su tematiche relative all'educazione e alla spiritualità, ha monopolizzato per giorni le bacheche di migliaia di utenti. Dai commenti infuocati ai meme satirici, l'eco della loro divergenza ha superato ampiamente, per esempio, la discussione di recenti risoluzioni ONU riguardo il conflitto in Ucraina.

È un dato di fatto: le dinamiche umane, esasperate e amplificate dal web, catturano l'attenzione più di complesse analisi strategiche. Il "dissing", come lo chiamano i giovani, vende. Vende molto più di quanto vendano le preoccupazioni per un mondo in guerra. Si tratta di un riflesso della società contemporanea? Forse sì. Un sintomo di superficialità? Sicuramente è un tema su cui riflettere.

La facilità con cui si crea un "mostro mediatico" a partire da una semplice scintilla è impressionante. Basta un video, una frase ad effetto, una polemica ben orchestrata per scatenare un'ondata di reazioni. E in questo mare magnum di informazioni, la serietà dei conflitti internazionali rischia di annegare, soffocata dalle bolle di sapone create ad arte per generare like e condivisioni.

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(05-03-2025 09:53)