Lavoro e malattie rare: la storia di Serena
La testimonianza di Serena a “Rarementi”: un appello per l'inclusione lavorativa
Serena, giovane donna affetta da una malattia rara, ha condiviso la sua toccante esperienza durante l'evento “Rarementi: Persone e ricerca in connessione”, tenutosi recentemente. La sua testimonianza, carica di emozione e determinazione, ha acceso un faro sull'importanza dell'inclusione sociale, con un focus particolare sul mondo del lavoro.
“È difficile, a volte impossibile, trovare un impiego quando si ha una malattia rara”, ha confidato Serena, descrivendo le barriere che incontra quotidianamente. “Spesso ci si sente invisibili, non considerati, come se la nostra condizione invalidasse le nostre capacità e competenze.” La sua voce, forte e decisa, ha risuonato nella sala, toccando le corde del cuore di tutti i presenti.
Serena ha raccontato del suo percorso, delle difficoltà affrontate nella ricerca di un lavoro adeguato alle sue esigenze e capacità. Ha sottolineato l'importanza di una maggiore consapevolezza da parte delle aziende e delle istituzioni, invitando a superare pregiudizi e stereotipi che spesso circondano le persone con malattie rare. Non si tratta solo di leggi e normative, ha spiegato, ma di un cambio di mentalità, di una vera e propria cultura dell'inclusione.
“Chiediamo più attenzione, più comprensione, più opportunità”, ha ribadito con fermezza. “Non si tratta di chiedere favori, ma di essere considerati alla pari, di avere la possibilità di dimostrare il nostro valore, il nostro contributo alla società.” La sua richiesta è un appello alla responsabilità sociale, un invito a costruire un mondo del lavoro più giusto ed equo, dove il talento e le capacità di ogni individuo siano valorizzate a prescindere dalla presenza di una condizione di salute.
L'evento “Rarementi” ha offerto un'occasione preziosa per dare voce a esperienze come quella di Serena, per promuovere la ricerca scientifica sulle malattie rare e per sensibilizzare l'opinione pubblica su tematiche cruciali. La sua testimonianza è un monito, un esempio di coraggio e determinazione, e un invito a riflettere sul nostro ruolo nella costruzione di una società più inclusiva e solidale. Speriamo che la sua voce, e quella di tante altre persone con malattie rare, venga ascoltata e che si traduca in azioni concrete per un futuro migliore.
Per saperne di più sulle attività di “Rarementi”: https://www.example.org (link sostitutivo a un sito generico per rispettare le istruzioni).
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