Fast fashion Temu: opacità e prezzi stracciati, chi paga il costo sociale?

Temu: Il prezzo del successo? Un'ombra di dubbi sulla tracciabilità e la tutela del consumatore

Il colosso dell'e-commerce cinese Temu è sotto indagine dall'Unione Europea per presunta violazione delle norme a tutela dei consumatori. Dietro i prezzi stracciati e la crescita esponenziale dell'azienda si cela un intricato percorso di forniture e una scarsa trasparenza che sollevano numerosi interrogativi. L'indagine dell'UE si concentra proprio su questi aspetti, ponendo sotto la lente d'ingrandimento la tracciabilità dei prodotti e le condizioni di lavoro nelle fabbriche cinesi che li producono.

Il modello di business di Temu, basato su una strategia di fast fashion a prezzi incredibilmente bassi, ha conquistato milioni di utenti in tutto il mondo. Ma a quale costo? La filiera produttiva, che parte dalla Cina e passa per paradisi fiscali come le Isole Cayman, appare poco chiara. La difficoltà nel tracciare con precisione l'origine dei prodotti e le condizioni di produzione solleva serie preoccupazioni in merito al rispetto dei diritti dei lavoratori e delle normative ambientali.

Chi paga il conto di questa moda ultrarapida a basso costo? La domanda è cruciale. L'indagine dell'UE mira a far luce su questo aspetto, approfondendo le pratiche commerciali di Temu e verificando se l'azienda rispetta le normative europee in materia di trasparenza e tutela dei consumatori. Se venissero riscontrate violazioni, Temu potrebbe affrontare sanzioni importanti.

La vicenda di Temu evidenzia i rischi connessi alla globalizzazione e alla crescente influenza delle piattaforme di e-commerce cinesi nel mercato internazionale. La mancanza di trasparenza nelle catene di approvvigionamento rappresenta un problema sistemico, che richiede una maggiore attenzione da parte delle istituzioni europee e un impegno più forte da parte delle aziende nel garantire la sostenibilità e l'eticità delle proprie pratiche commerciali.

L'esito dell'indagine dell'UE sarà fondamentale per comprendere appieno il modello di business di Temu e per stabilire se la sua strategia di prezzi aggressivi si basa su pratiche lecite e rispettose delle normative in materia di diritti dei lavoratori, tutela ambientale e trasparenza. La vicenda, insomma, è destinata a fare giurisprudenza e ad aprire un dibattito più ampio sulle responsabilità delle multinazionali nella global supply chain.

Seguiremo gli sviluppi dell'indagine e vi terremo aggiornati.

(03-03-2025 09:01)