Guerra in Ucraina: Frattura nel centrodestra sulla linea europea
Scontro Casa Bianca: Frattura italiana tra Salvini e Tajani
Lo scontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca rimbalza in Italia, generando una profonda spaccatura tra le forze di maggioranza. Mentre gli Stati Uniti si trovano a gestire le tensioni crescenti tra le due delegazioni, il dibattito politico italiano si infiamma, con posizioni contrastanti espresse dai vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani.“L’Unione Europea è sempre più bellicista”, tuona Salvini, criticando duramente il sostegno dell'UE all’Ucraina. La sua posizione, nettamente critica nei confronti delle sanzioni alla Russia e dell’invio di aiuti militari a Kiev, ha trovato ampio riscontro tra le fila della Lega. Il leader leghista ribadisce la necessità di una trattativa immediata per porre fine al conflitto, accusando implicitamente l’Occidente di alimentare il prolungamento delle ostilità.
Di tutt’altro avviso è Antonio Tajani, che difende con vigore la linea europeista: “Noi siamo europeisti e sosteniamo l’Ucraina, rispettando il diritto internazionale”. Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, ribadisce la fermezza dell’Italia nell’appoggiare Kiev contro l’aggressione russa, sottolineando l’importanza della coesione europea di fronte alla minaccia. Le sue dichiarazioni rappresentano la linea ufficiale di Forza Italia, che si pone su posizioni decisamente più atlantiste rispetto alla Lega.
Nel mezzo di questo acceso dibattito, lo scrittore e giornalista Michele Serra, dalle colonne di Repubblica, lancia un accorato appello per una grande mobilitazione popolare a favore della pace: “Serve una grande piazza, un’iniziativa popolare di dimensioni eccezionali che metta insieme le diverse anime del pacifismo italiano. Un’occasione per dimostrare che la pace è possibile”. L’articolo di Serra, che ha scatenato numerose reazioni sui social network, propone una manifestazione nazionale che superi le divisioni politiche e unisca tutti coloro che auspicano la fine della guerra.
La situazione politica italiana appare quindi profondamente divisa su come affrontare la crisi ucraina. Mentre il governo cerca di mantenere un equilibrio precario tra le diverse fazioni, la pressione dell’opinione pubblica, stimolata anche dall’appello di Serra, si fa sempre più insistente. La sfida per il governo Meloni, nel breve e nel lungo periodo, sarà quella di gestire le tensioni interne e di trovare una linea politica condivisa sull'Ucraina che riesca a tenere unite le diverse forze della maggioranza e a rappresentare al meglio gli interessi nazionali. Il futuro delle relazioni italo-russe e il ruolo dell’Italia nel conflitto in Ucraina restano, pertanto, oggetti di dibattito aperto e incerto.
(