Zelensky: l'Europa conferma il sostegno per una pace giusta
L'Europa compatta con Kiev, Orbán a parte: "Negoziati diretti con Mosca"
Un fronte unito, ma con una significativa eccezione. Mentre i principali leader europei si sono schierati a gran voce con Kiev, ribadendo il sostegno all'Ucraina nell'attuale conflitto, una voce discordante si è levata dal cuore dell'Unione Europea. Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha proposto l'avvio di negoziati diretti tra l'Unione Europea e la Russia, una posizione nettamente in contrasto con la linea sostenuta dalla maggior parte degli altri Stati membri.Da Ursula von der Leyen a Charles Michel, passando per Emmanuel Macron, Pedro Sánchez e Friedrich Merz, il coro di condanna all'aggressione russa e di sostegno all'Ucraina è stato unanime. Tutti i leader hanno ribadito l'impegno a fornire assistenza militare e umanitaria a Kiev e a lavorare per una soluzione pacifica, ma fermamente basata sul rispetto del diritto internazionale e dell'integrità territoriale dell'Ucraina. La Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen, ha sottolineato l'importanza di continuare a fornire sostegno all'Ucraina, anche in vista di una possibile controffensiva. Il Presidente francese Macron, ha ribadito l'impegno della Francia a fianco di Zelensky. Similmente, il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, pur senza essere citato nel comunicato stampa, ha espresso la sua solidarietà all'Ucraina in diverse occasioni recenti.
La posizione di Giorgia Meloni, pur nella condivisione dell'obiettivo di una pace giusta, ha evidenziato l'importanza dell'unità europea. "Non dividiamoci, saremmo tutti più deboli", ha dichiarato la Presidente del Consiglio italiano, sottolineando la necessità di un approccio coordinato e solido per affrontare la crisi. Questa affermazione, rivolta probabilmente anche ad Orbán, sottolinea la fragilità dell'unità europea di fronte alle diverse interpretazioni della situazione geopolitica.
Zelensky, nel frattempo, ha ringraziato l'Unione Europea per il continuo sostegno, ribadendo l'impegno dell'Ucraina a difendere la propria sovranità e integrità territoriale. "Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta", ha dichiarato il Presidente ucraino, rivolgendosi ai leader europei.
La proposta di Orbán di avviare negoziati diretti con Mosca rappresenta un punto di rottura significativo all'interno dell'Unione Europea. Rimane da vedere se questa posizione isolata riuscirà a influenzare le politiche europee o se, al contrario, rafforzerà la determinazione degli altri Stati membri a sostenere l'Ucraina nella sua lotta per la libertà e l'autodeterminazione. La situazione resta fluida e le prossime settimane saranno cruciali per comprendere l'evoluzione della posizione europea nei confronti del conflitto.
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