**Anm e Csm: ostacoli per la parità di genere.**
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Incontro al Vertice: ANM e Meloni a Confronto su Giustizia e Parità di Genere
Roma, 2 marzo - Si preannuncia un confronto acceso quello del 5 marzo tra il sindacato delle toghe, l'Associazione Nazionale Magistrati (ANM), e la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Al centro del dibattito, temi cruciali per il futuro della giustizia italiana, con un focus particolare sulle quote rosa e sulla riforma del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).
L'ANM, guidata dal suo presidente, ha espresso preoccupazione riguardo alla lentezza nell'attuazione di politiche che favoriscano una maggiore presenza femminile nei ruoli apicali della magistratura. "Riteniamo fondamentale - ha dichiarato un portavoce dell'associazione - che si intervenga concretamente per superare le disparità di genere ancora presenti nel nostro settore".
Tuttavia, sull'ipotesi di introdurre delle vere e proprie quote rosa, l'ANM sembra mantenere un atteggiamento prudente, temendo che tale misura possa non essere sufficiente a garantire una reale parità di opportunità e di carriera.
Altro tema scottante all'ordine del giorno è la riforma del CSM, oggetto di un acceso dibattito politico e istituzionale. L'ANM si dichiara aperta al dialogo, ma ribadisce la necessità di preservare l'indipendenza della magistratura e di evitare interventi che possano minare l'autonomia del Consiglio.
"La nostra priorità - ha sottolineato il presidente dell'ANM - è quella di garantire un CSM efficiente, trasparente e libero da condizionamenti esterni". La premier Meloni, da parte sua, ha più volte ribadito la volontà del Governo di procedere con una riforma che renda il sistema giudiziario più rapido ed efficiente, pur nel rispetto dei principi costituzionali.
L'incontro del 5 marzo rappresenta dunque un momento cruciale per il futuro della giustizia in Italia. Sarà interessante vedere se le parti riusciranno a trovare un terreno comune e a superare le divergenze che ancora persistono.
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