Stele di Cutro, atto vandalico dopo la tragedia

Cancellata la scritta sui trafficanti di esseri umani: un atto vile a Cutro

Cutro, cuore lacerato ancora una volta.
La stele in ricordo delle vittime della strage di Cutro, avvenuta lo scorso 26 febbraio, è stata imbrattata. Una scritta, indirizzata ai trafficanti di esseri umani, è comparsa sulla pietra che ricorda i 94 morti, tra cui molti bambini, per poi essere cancellata. L'accaduto ha suscitato indignazione e dolore nella comunità, già provata dalla tragedia. Questo nuovo atto di vandalismo, oltre alla sua intrinseca gravità, solleva interrogativi sulla gestione della memoria e sulla necessità di una riflessione più profonda sulle politiche migratorie europee.

L'azione, probabilmente compiuta nella notte, è stata scoperta questa mattina. Nonostante la scritta sia stata prontamente rimossa, resta l'amaro sapore di un'offesa alla memoria delle vittime e alle famiglie che lottano ancora con il dolore della perdita. Cancellarla non cancella il gesto di violenza e di disprezzo per le persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo. Questo episodio evidenzia, ancora una volta, la fragilità della memoria collettiva di fronte a eventi di tale portata.

Questo atto di vandalismo, seppur con finalità apparentemente "giuste" nella mente di chi lo ha compiuto, rischia di alimentare un clima di odio e di delegittimazione, deviando il focus dal vero problema: la mancanza di politiche migratorie efficaci e umanitarie da parte dell'Unione Europea. Invece di concentrarsi sulla ricerca di soluzioni concrete e responsabili per evitare nuove tragedie, si preferisce, ancora una volta, scaricare la colpa su chi, nel suo disperato tentativo di sopravvivenza, si affida a trafficanti senza scrupoli.

È necessario, quindi, riflettere sulla reale efficacia delle attuali politiche europee in materia di migrazione. L'approccio repressivo, che si concentra principalmente sul controllo dei confini e sulla lotta ai trafficanti, si è dimostrato insufficiente. È fondamentale investire in percorsi di migrazione sicuri e legali, garantendo protezione e dignità a chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà. Solo così si potrà evitare che altri naufragi come quello di Cutro si ripetano e si potrà finalmente onorare degnamente la memoria delle vittime, senza ulteriori atti di violenza e di profanazione.

La comunità di Cutro attende risposte concrete e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
È tempo di agire, non solo di cancellare le scritte.
È tempo di cambiare.

(26-02-2025 10:01)