Moby Prince: Il mistero persiste

Moby Prince: "Nebbia ed errore umano? Non è ancora detto" - Parla Luchino Chessa

Livorno, 28 Luglio 2024 - A trentatré anni dalla tragedia del Moby Prince, la richiesta di archiviazione da parte della DDA di Firenze ha riaperto una ferita ancora sanguinante per le famiglie delle vittime. Luchino Chessa, figlio del comandante Ugo Chessa, deceduto nel disastro del traghetto che entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nel porto di Livorno la notte del 10 aprile 1991, causando la morte di 140 persone, non ci sta.

"Non si può ancora parlare di nebbia e errore umano come cause principali della tragedia - afferma con fermezza Luchino Chessa - Dopo tutti questi anni, la richiesta di archiviazione ci lascia un profondo senso di ingiustizia. Ci sono ancora troppi punti oscuri, troppe domande senza risposta. Le indagini, a nostro avviso, non sono state esaustive. Non abbiamo ottenuto giustizia per mio padre e per tutte le vittime innocenti".

La ricostruzione ufficiale ha sempre attribuito un ruolo determinante alla fitta nebbia e ad un presunto errore umano nella gestione della navigazione. Ma per Luchino Chessa e per molti familiari delle vittime, questa versione dei fatti è insufficiente. "Non si è mai investigato a fondo sulle responsabilità della petroliera Agip Abruzzo - prosegue Luchino - e su eventuali falle nel sistema di sicurezza portuale. Ci sono testimonianze e elementi che meritano un'ulteriore e più approfondita analisi".

La battaglia per la verità continua, nonostante la richiesta di archiviazione. Luchino Chessa, insieme alle altre famiglie, è determinato a non desistere. "Continueremo a lottare per scoprire la verità - conclude con voce carica di emozione - per dare un nome e un volto a quella tragedia, per rendere giustizia a chi non c'è più, e per evitare che simili disastri si ripetano in futuro. Dobbiamo capire cosa è successo veramente quella notte".

La vicenda del Moby Prince rappresenta un caso emblematico di naufragio e di lotta per la giustizia. La richiesta di archiviazione ha sollevato un'ondata di proteste e di indignazione, alimentando la speranza che nuove indagini possano finalmente fare luce su una tragedia che ha segnato profondamente la storia d'Italia. .

L'impegno delle famiglie delle vittime nel mantenere viva la memoria e nella ricerca della verità rappresenta un monito importante per le istituzioni e per tutta la collettività.

(26-02-2025 20:45)