Scomparso Clint Hill, l'agente che vide morire Kennedy e ne portò il peso per sempre.

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Addio all'Agente Clint Hill: Testimone Silenzioso di una Tragedia Americana

Il mondo ha perso una figura emblematica della storia americana, un uomo segnato da un evento indelebile: Clint Hill, l'agente dei servizi segreti che si distinse per il suo coraggio durante l'assassinio del Presidente John F. Kennedy. La notizia della sua scomparsa, avvenuta quest'anno, ha riportato alla memoria quel tragico giorno a Dallas.

Hill, all'epoca un giovane agente, era di stanza nella vettura immediatamente successiva alla limousine presidenziale. Di fronte all'orrore dei colpi di fucile, reagì con prontezza esemplare: correndo verso l'auto presidenziale e gettandosi su Jacqueline Kennedy, nel tentativo disperato di proteggerla. Quell'immagine, immortalata dalle telecamere, divenne un simbolo di sacrificio e dedizione.

Nonostante l'eroismo dimostrato, l'esperienza traumatica lo segnò profondamente. Hill, in diverse interviste rilasciate negli anni successivi, ammise di non essersi mai completamente ripreso dall'attentato. Il peso del senso di colpa, l'incapacità di aver potuto fare di più, lo tormentarono per tutta la vita.

Dopo l'assassinio di Kennedy, Hill continuò a lavorare nei servizi segreti, proteggendo altri presidenti, ma il ricordo di Dallas era sempre presente. Decise infine di lasciare l'incarico, incapace di sopportare ulteriormente il fardello emotivo. La sua testimonianza, raccolta in libri e documentari, è una preziosa fonte per comprendere non solo gli eventi di quel giorno, ma anche il prezzo umano che la Storia spesso esige. La sua eredità rimane un monito sul costo della violenza e un tributo alla resilienza dello spirito umano.

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(25-02-2025 10:39)