Natisone, l'attesa fatale: sei minuti al telefono, poi il silenzio.
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Tragedia del Natisone: Il Grido di Dolore di una Madre e l'Inchiesta per Omicidio Colposo
Premariacco, Udine - L'eco della tragedia del Natisone, dove hanno perso la vita tre giovani, continua a risuonare con forza, alimentando rabbia e dolore. Al centro del dramma, la disperazione dei familiari e le indagini che puntano a far luce sulle responsabilità. Tra le voci più strazianti, quella della madre di Patrizia Cormos, una delle vittime, che ha espresso pubblicamente il suo profondo sgomento e la sua rabbia.
"Non li hanno supportati," ha dichiarato la donna, in un impeto di dolore, riferendosi ai soccorsi e al tempo intercorso tra la richiesta di aiuto dei ragazzi e l'effettivo intervento. Parole pesanti, che gettano un'ombra sulle procedure di emergenza e sull'efficacia della catena di soccorso in situazioni estreme come quella che si è consumata lungo le sponde del fiume.
Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, i tre ragazzi, bloccati su un isolotto in mezzo al fiume in piena, sarebbero rimasti al telefono per circa sei minuti con il numero di emergenza. Durante quei momenti cruciali, l'attesa spasmodica sarebbe stata interrotta, secondo alcune testimonianze, da una suoneria o da una musica, un dettaglio che ha aggiunto ulteriore angoscia all'intera vicenda. Questo particolare ha scatenato un'ondata di indignazione e interrogativi sull'adeguatezza del servizio di emergenza.
La Procura di Udine ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo, iscrivendo nel registro degli indagati quattro persone. L'obiettivo è accertare se vi siano state negligenze o omissioni che hanno contribuito al tragico epilogo. Si punta a ricostruire con precisione la cronologia degli eventi, analizzando le comunicazioni, i tempi di intervento e le decisioni prese durante le ore concitate del soccorso.
Mentre le indagini proseguono, il dolore delle famiglie rimane inconsolabile. La comunità locale si è stretta attorno ai familiari delle vittime, offrendo supporto e solidarietà in questo momento di profonda tristezza. La speranza è che la verità possa emergere al più presto, offrendo almeno un barlume di giustizia e contribuendo a evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.
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