**Infanticidio nel Viterbese: Cassazione ribalta l'ordinanza, Petrolini non andrà in carcere.**
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Infanticidio nel Teramano: Madre Resta ai Domiciliari, Disposto Ulteriore Accertamento
TERAMO – La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall'avvocato difensore di Chiara Petrolini, la giovane donna accusata di aver ucciso entrambi i suoi figli neonati e di averne occultato i cadaveri seppellendoli nel giardino della sua abitazione nel teramano. La decisione della Suprema Corte non implica l'innocenza della donna, ma dispone un ulteriore accertamento sulla sua capacità di intendere e di volere al momento dei presunti delitti.
La vicenda, che ha sconvolto la comunità locale, risale a pochi mesi fa, quando le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura di Teramo, hanno portato alla luce l'orrore. I corpicini dei due neonati, avvolti in teli, erano stati rinvenuti in una fossa scavata nel giardino, a poca distanza dall'abitazione della Petrolini. La donna, fin da subito, è stata considerata la principale sospettata.
La Cassazione ha dunque annullato con rinvio l'ordinanza del Tribunale del Riesame dell'Aquila che aveva confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari. I giudici hanno ritenuto necessario un supplemento di indagine per valutare con maggiore accuratezza lo stato psicologico della donna. Sarà ora necessario un nuovo esame per comprendere appieno le condizioni della Petrolini e accertare se fosse pienamente consapevole delle sue azioni.
L'avvocato della Petrolini ha espresso soddisfazione per la decisione della Cassazione, sottolineando come la difesa abbia sempre sostenuto la necessità di approfondire gli aspetti psichiatrici della vicenda. "Si tratta di un passo importante," ha dichiarato il legale, "per far luce su una vicenda complessa e dolorosa."
Chiara Petrolini resta dunque agli arresti domiciliari, in attesa del nuovo giudizio che dovrà stabilire il suo grado di responsabilità nei confronti dei terribili crimini di cui è accusata. La comunità, profondamente scossa, attende risposte e giustizia. La vicenda rimane al centro dell'attenzione mediatica nazionale, sollevando interrogativi inquietanti sulla condizione di disagio e solitudine che a volte possono condurre a gesti estremi.
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