Presidio ebraico per la famiglia Bibas a Milano

Silenzio rotto da un grido di dolore: la comunità ebraica a Milano per Shiri Bibas e i suoi figli

Milano, - Dopo la polemica che ha visto Palazzo Marino al centro delle accuse per la mancata illuminazione arancione in segno di solidarietà con le vittime della recente tragedia di Firenze, la comunità ebraica milanese si è ritrovata oggi davanti al Comune per un commosso sit-in in memoria di Shiri Bibas e dei suoi due figli, vittime innocenti della violenza.

Un silenzio pesante ha avvolto Piazza della Scala, rotto solo dal sussurro delle preghiere e dal pianto sommesso di chi ha voluto partecipare a questo momento di lutto e riflessione. La scelta di manifestare davanti al Comune non è casuale. È un appello silenzioso ma forte, rivolto alle istituzioni affinché si impegnano concretamente nella lotta contro l'odio e la violenza, garantendo protezione e sicurezza a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro fede o origine.

Le immagini dei volti segnati dal dolore, dei fiori deposti in segno di commemorazione, sono eloquenti. Raccontano di una comunità ferita, ma anche di una comunità che non si lascia sopraffare dalla disperazione, che continua a lottare per la giustizia e per la memoria delle vittime. La mancanza dell'illuminazione arancione su Palazzo Marino, simbolo di solidarietà internazionale contro la violenza, è stata percepita come un'ulteriore ferita, un segnale di insensibilità che ha amplificato il senso di abbandono e di frustrazione.

Numerosi esponenti della comunità ebraica hanno preso parte al sit-in, esprimendo la loro indignazione per l'accaduto e la speranza che simili tragedie non si ripetano mai più. La richiesta è chiara: più impegno, più concretezza, più attenzione alle esigenze di una comunità che merita rispetto e protezione.

La vicenda di Shiri Bibas e dei suoi figli rappresenta un monito a tutti noi. È un invito a riflettere sulla necessità di contrastare ogni forma di intolleranza e discriminazione, a promuovere un clima di reciproca comprensione e rispetto tra le diverse comunità che compongono la nostra società. La memoria delle vittime deve essere una spinta propulsiva per un futuro più giusto e più sicuro per tutti.

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(25-02-2025 06:13)