Ungheria: Maja T. in aula, legata e imbavagliata. Video.
Maja T., l'attivista tedesca in manette a Budapest: "Trattamento degradante"
Budapest, Ungheria - Un'immagine scioccante sta facendo il giro del mondo: Maja T., attivista tedesca, è apparsa in tribunale a Budapest con le manette ai polsi e alle caviglie. Le immagini, diffuse sui social media e riprese da diversi organi di stampa internazionali, mostrano la donna con una sorta di guinzaglio, legata e condotta come un animale. La vicenda ricorda, per la sua gravità, il caso di Ilaria Salis, anch'essa sottoposta a trattamenti simili durante la sua detenzione in Ungheria.
"È inaccettabile", ha dichiarato con forza Salis, commentando la situazione di Maja T. "La Germania deve intervenire e riportare a casa Maja. Nessuno dovrebbe essere trattato in questo modo, soprattutto non in un paese membro dell'Unione Europea." La denuncia di trattamento degradante da parte dell'attivista tedesca è pesante e solleva serie preoccupazioni sulle condizioni di detenzione in Ungheria.
Maja T. ha accusato le autorità ungheresi di averla sottoposta a un trattamento inumano e umiliante. Secondo le sue dichiarazioni, la detenzione sarebbe stata caratterizzata da privazioni e violenze. Non sono ancora emersi dettagli precisi sulla natura delle accuse a suo carico, ma la gravità delle immagini diffuse sta già suscitando un'ondata di indignazione internazionale.
Il caso sta assumendo una dimensione politica rilevante. Organizzazioni per i diritti umani e rappresentanti di diversi partiti politici tedeschi hanno chiesto un intervento immediato del governo federale per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di Maja T. e per fare luce sulle circostanze della sua detenzione. Si attende ora una risposta ufficiale da parte delle autorità tedesche e ungheresi.
L'Unione Europea è chiamata a esprimere un parere sulla vicenda, alla luce delle garanzie di rispetto dei diritti umani sancite dai trattati internazionali. La diffusione del video, che mostra la scena del tribunale, ha contribuito ad amplificare la pressione internazionale sul governo ungherese. L'opinione pubblica è sdegnata di fronte a un'immagine che sembra riportare indietro nel tempo, lontana dai principi di uno stato di diritto.
La vicenda di Maja T. si aggiunge ad altre segnalazioni di violazioni dei diritti umani in Ungheria, alimentando ulteriormente le preoccupazioni riguardo allo stato di diritto nel paese. Il dibattito internazionale è aperto e il futuro di Maja T. dipende dalla rapida e decisa risposta delle istituzioni europee e del governo tedesco.
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