Washington: Mosca non è un aggressore in Ucraina
Washington frena condanna del G7 a Mosca: la Russia non è "aggressore"?
Scandalo diplomatico in vista del vertice del G7: gli Stati Uniti si oppongono a una dichiarazione congiunta che accusi direttamente la Russia per l'aggressione in Ucraina, come riporta il Financial Times. La notizia, che scuote le fondamenta dell'alleanza occidentale, evidenzia una crescente spaccatura tra Washington e gli altri membri del gruppo sui toni da adottare nei confronti di Mosca.
Secondo quanto riportato dal quotidiano finanziario britannico, l'amministrazione Biden sta frenando l'inclusione di una formulazione inequivocabile che definisca la Russia "aggressore" nell'invasione dell'Ucraina. Questa posizione, definita da fonti anonime all'interno del G7 come "inaccettabile", rischia di indebolire il fronte comune contro l'offensiva russa e di creare un precedente pericoloso per le future azioni diplomatiche.
La resistenza americana sembra derivare da una valutazione strategica diversa rispetto ai suoi alleati europei. Mentre l'Europa spinge per una condanna più netta e severa di Mosca, gli Stati Uniti sembrano preferire un approccio più sfumato, puntando a mantenere aperte le vie del dialogo – anche se a questo punto appare un'opzione assai remota – e a evitare un'escalation del conflitto. Questa strategia, però, è percepita da molti come un indebolimento della posizione del G7 e un segnale di indecisione che potrebbe incoraggiare ulteriori aggressioni russe.
Le conseguenze di questa divergenza potrebbero essere significative. Un vertice del G7 diviso su un tema così cruciale rischia di erodere la credibilità dell'alleanza e di compromettere la sua efficacia nel contrastare le ambizioni di Vladimir Putin. L'incertezza sulla posizione finale del G7 alimenta speculazioni sui possibili compromessi e sulla capacità degli alleati di presentare un fronte unito di fronte alla minaccia russa. La vicenda solleva interrogativi sull'effettiva unità del G7 e sulla coerenza della strategia occidentale nei confronti della guerra in Ucraina.
Il Financial Times sottolinea l'importanza di questa disputa, evidenziando come la divergenza di opinioni tra Washington e i suoi alleati metta a rischio la coesione del G7. La pressione per una dichiarazione univoca e forte da parte dei paesi europei è considerevole, ma la resistenza americana rappresenta una sfida importante alla costruzione di un consenso. Gli sviluppi futuri saranno decisivi per capire se il G7 riuscirà a superare questa crisi e a mantenere la sua unità di fronte all'aggressione russa.
L'intera situazione richiede un attento monitoraggio. Le prossime ore saranno decisive per comprendere come si evolverà la situazione e quale sarà la posizione finale adottata dal G7. Resta da vedere se Washington cederà alle pressioni degli alleati o se manterrà la sua linea più cauta, rischiando di compromettere l'unità del gruppo e di indebolire la risposta internazionale all'invasione russa.
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