Hamas e i quattro corpi: Netanyahu annuncia "dolore insopportabile"
Il macabro spettacolo di Hamas: restituiti i corpi di Shiri Bibas e dei suoi figli
Khan Younis, Un palcoscenico improvvisato, poster di propaganda, e la disperata attesa di famiglie distrutte. Così si è consumata la restituzione dei corpi di Shiri Bibas e dei suoi due figli, Ariel e Kfir, e di Oded Lifshitz, uccisi durante l'attacco di Hamas a Israele. Un atto che il movimento palestinese ha definito una "consegna", ma che per le famiglie e per l'opinione pubblica internazionale si configura come un orribile spettacolo di propaganda, un'ulteriore ferita aperta in un contesto già straziato dal dolore.
"Dolore insopportabile", ha dichiarato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, esprimendo il cordoglio per le vittime e la sofferenza delle loro famiglie. Le immagini diffuse dai media mostrano i feretri, avvolti in bandiere israeliane, mentre vengono consegnati alle autorità. La scena, carica di tensione e dolore, è stata seguita da vicino da tutto il mondo, amplificando l'ormai insostenibile dramma.
La scelta di Hamas di effettuare la "consegna" in questo contesto scenografico, con un'evidente strumentalizzazione mediatica, ha suscitato forti critiche. L'operazione, lontana da ogni forma di rispetto per le vittime e le loro famiglie, si inserisce in una più ampia strategia di comunicazione del gruppo terroristico, mirata ad alimentare la propaganda e a consolidare la propria narrazione. Le immagini, infatti, sono state ampiamente diffuse sui social media, accompagnate da messaggi di rivendicazione e di sfida.
La restituzione dei corpi, attesa con ansia dalle famiglie, rappresenta un primo passo verso la possibilità di dare degna sepoltura ai propri cari. Ma la macabra messinscena orchestrata da Hamas lascia un profondo senso di amarezza e di indignazione, e solleva interrogativi sul futuro del processo di liberazione degli ostaggi ancora nelle mani del gruppo terroristico.
La comunità internazionale si è unita al coro di condoglianze, chiedendo al contempo la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi ancora in vita. La tragedia di Shiri, Ariel, Kfir e Oded, e il modo in cui i loro corpi sono stati restituiti, rappresentano un ulteriore monito sulla complessità e sulla gravità del conflitto israelo-palestinese.
La situazione resta estremamente delicata e incerta. Mentre Israele si prepara a gestire il lutto e a affrontare le conseguenze dell'attacco, la comunità internazionale deve intensificare gli sforzi per la risoluzione del conflitto e per garantire la sicurezza delle popolazioni coinvolte. L'immagine di quel palcoscenico improvvisato a Khan Younis, con i poster di propaganda e i feretri avvolti nel tricolore israeliano, resterà un simbolo indelebile di questo tragico capitolo.
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