Abi: Il ridisegno di Rottigni, un'eredità del passato?
Rottigni e l’Abi: Un Restyling Cosmetico?
L'arrivo di Giorgio Rottigni alla presidenza dell'Associazione Bancaria Italiana ha acceso i riflettori sul futuro dell'istituzione. Ma a distanza di mesi dalla sua nomina, l'analisi evidenzia una realtà più complessa di quanto si potesse immaginare. Mentre l'immagine dell'Abi si presenta rinnovata, con un nuovo presidente al timone pronto ad affrontare le sfide del settore bancario, la sostanza sembra rimanere ancorata al passato.
Rottigni, figura di spicco nel mondo finanziario, ha promesso un'Abi più dinamica e incisiva, capace di rappresentare efficacemente le istanze delle banche italiane di fronte alle nuove normative europee e alle sfide della trasformazione digitale. Un impegno lodevole, ma che finora sembra aver prodotto risultati limitati.
L'impressione prevalente è che si tratti di un restyling più cosmetico che sostanziale. Se da un lato la comunicazione istituzionale dell'Abi si è arricchita di nuove iniziative e dichiarazioni, dall'altro lato le criticità strutturali dell'associazione rimangono pressoché immutate. Il settore bancario italiano continua ad affrontare problemi di non performing loans e di una competitività ancora limitata a livello internazionale.
L'Abi, dunque, sembra ancora alle prese con le stesse problematiche di cinque anni fa. La lentezza nel recepire i cambiamenti del mercato e l'esigenza di una maggiore apertura al dialogo con le nuove realtà del fintech sono solo alcuni esempi di come l'istituzione debba ancora compiere passi decisivi per modernizzarsi davvero. La sfida per Rottigni è quella di tradurre le buone intenzioni in azioni concrete, superando la fase di rinnovamento estetico per arrivare a una vera e propria trasformazione dell'Abi, rendendola uno strumento efficace al servizio delle banche italiane e del sistema economico nel suo complesso.
Il tempo, naturalmente, dirà se il nuovo corso dell'Abi saprà mantenere le promesse e dare un contributo significativo alla crescita del settore bancario italiano. Per ora, l'analisi suggerisce che la strada da percorrere è ancora lunga e che il rinnovamento promesso necessita di un'accelerazione significativa.
Il futuro dell'Abi è legato indissolubilmente alla capacità di adattarsi rapidamente alle sfide del mercato globale. Solo una trasformazione profonda e strutturale potrà consentire all'Associazione Bancaria Italiana di giocare un ruolo effettivamente strategico nel panorama finanziario internazionale.
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