Dazi auto al 25%: la minaccia di Trump e il rischio di ritorsioni
La sfida protezionista di Trump: un boomerang per gli USA?
La Casa Bianca alza il tiro contro l'Europa, minacciando dazi sulle auto e aprendo una nuova fase di tensione commerciale. L'Unione Europea si prepara a rispondere con fermezza.La politica neo-protezionista dell'amministrazione Biden, con particolare riferimento alle recenti dichiarazioni riguardo l'imposizione di dazi sulle auto europee, rischia di avere un impatto negativo sull'economia statunitense. L'annuncio, che prevede un'aliquota del 25% sui veicoli provenienti dall'UE, ha scatenato immediate reazioni a Bruxelles. La Commissione Europea, infatti, ha già manifestato la sua determinazione a reagire con decisione a queste misure, che considera ingiustificate e dannose per il commercio transatlantico.
"Questa non è una battaglia che gli Stati Uniti possono vincere da soli", ha dichiarato un alto funzionario europeo, sottolineando la forte interdipendenza economica tra UE e USA. Il settore automobilistico, in particolare, rappresenta un pilastro fondamentale per entrambe le economie, con catene di fornitura altamente integrate. L'applicazione di dazi potrebbe comportare un aumento dei prezzi per i consumatori americani, un rallentamento della produzione e la perdita di posti di lavoro sia negli Stati Uniti che in Europa.
Il Presidente Biden, pur non avendo ancora formalizzato la decisione, ha lasciato intendere che altre industrie potrebbero essere colpite da misure simili, alimentando ulteriormente le preoccupazioni per una possibile escalation del conflitto commerciale. Questo atteggiamento, accusano gli analisti, rischia di compromettere la ripresa economica globale già fragile a causa di altri fattori, come l'inflazione e la guerra in Ucraina.
L'UE sta valutando diverse opzioni di risposta, tra cui l'imposizione di dazi su prodotti americani, azioni legali presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio e l'intensificazione della cooperazione con altri partner commerciali per diversificare le proprie esportazioni. La situazione è ulteriormente aggravata dalla mancanza di un dialogo costruttivo tra le due parti, con la Casa Bianca che sembra preferire una linea dura, mettendo a rischio decenni di collaborazione economica transatlantica.
La minaccia di dazi sulle auto, quindi, non è solo una questione commerciale, ma una potenziale crisi geopolitica con conseguenze imprevedibili. L'auspicio è che si riesca a trovare una soluzione diplomatica che eviti un'escalation dannosa per entrambe le sponde dell'Atlantico, garantendo la stabilità dei mercati e preservando la fiducia reciproca. La sfida per l'amministrazione Biden è quella di dimostrare che la politica protezionista non è la risposta a un contesto economico complesso, evitando un potenziale "effetto boomerang" dalle conseguenze devastanti.
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